Norcia, ancora intoppi su macerie del sisma

Un cavillo nel decreto del governo di fatto lascia senza autorizzazione l’attività di cernita e recupero del materiale. Alemanno: «Dilettantismo, servono norme speciali»

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Si è formalmente fermata la raccolta delle macerie del terremoto nel cratere sismico. Un problema burocratico, che dovrebbe essere risolto nel giro di qualche giorno, che però contribuisce ad aumentare il livello di nervosismo dei residenti.

Cosa è successo?

La proroga dello stato di emergenza inserita nell’ultimo decreto sisma non ha previsto pure la proroga della gestione delle macerie, che quindi, di fatto, è formalmente ferma al 31 dicembre. La Regione Umbria ha sollecitato il governo a risolvere la questione, sottolineando la necessità e l’urgenza di prorogare la gestione perlomeno fino a tutto il 2020. Lo scorso 30 dicembre la presidente Donatella Tesei aveva richiesto al presidente del consiglio dei ministri e al commissario di governo per la ricostruzione un intervento normativo urgente finalizzato alla risoluzione di questo problema. Intervento che non è arrivato. E quindi, dal primo gennaio, siamo nella condizione in cui c’è l’impossibilità giuridica di utilizzare i depositi temporanei per la cernita e il recupero delle macerie, nonostante lo stato di emergenza si astato prorogato a tutto il 2020.

Sospeso rapporto con Vus

Per questo motivo la Regione ha richiesto l’autorizzazione a sospendere il contratto che affidava il servizio alla Vus, Valle umbra servizi. La Regione specifica che nell’atto di sospensione verrà previsto un termine ultimo, stabilito al 31 marzo, per la ripresa del servizio. Decorso tale termine, in mancanza del citato provvedimento di proroga, il contratto verrà risolto.

Alemanno: «Dilettantismo dal governo»

E non si è fatta attendere la replica del sindaco Nicola Alemanno, che parla di ‘dilettantismo’, da parte degli organi di governo. «Già lo scorso anno – ha sottolineato il sindaco – si era venuta a creare una situazione del genere, che ha bloccato la raccolta delle macerie per 8 mesi. A più riprese abbiamo chiesto delle norme speciali che superassero di volta in volta le varie deroghe da attuare».

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