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Home » Treofan «in vendita»: annuncio scatena rabbia e polemiche

Treofan «in vendita»: annuncio scatena rabbia e polemiche

di Fabio Toni
4 Luglio 2020
in Apertura 5, Economia, Imprese, Lavoro
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
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Terremoto alla Treofan. L’amministratore delegato Manfred Kaufmann, in call conference con le organizzazioni sindacali e le rsu, ha annunciato l’intenzione del gruppo proprietario Jindal di mettere in vendita il sito di Terni. Un fulmine a ciel sereno giunto in un momento cruciale e di forte preoccupazione e che di certo non faceva presagire elementi rassicuranti. Ai sindacati l’Ad avrebbe lamentato una sorta di ‘perdita di fiducia’ anche a causa dello sciopero messo in atto dai lavoratori. Nel contempo Kaufmann avrebbe però avanzato un’apertura sulla sua dichiarazione di vendita facendo intuire l’esistenza di un ‘piano’definito dallo stesso Ad come «un’opportunità per il sito». Intanto lo sciopero, deciso venerdì in assemblea, proseguirà anxhe sabato.

TREOFAN, SALE LA TENSIONE A BATTIPAGLIA

La reazione

La presa di posizione del sindacato è durissima: «Avevamo capito da subito le intenzioni di Jindal – tuona Doriana Gramaccioni, segretario generale Uiltec Umbria -. Sin da subito siamo stati ostacolati nelle nostre azioni propositive e di tutela per il sito di Terni. Ci siamo sempre chiesti come mai un amministratore delegato abbia sempre ‘snobbato’ lo stabilimento ternano, un atteggiamento incomprensibile nonostante il nostro sito venga giudicato da più parti ‘profittevole’ per l’alta qualità della produzione. La tendenza al depotenziamento ci è sembrata subito palese e inaccettabile. E ci ha sempre reso sospetti anche l’atteggiamento elusivo dell’Ad davanti alla disponibilità manifestata dalla Regione Umbria al Mise di trovare tutte le soluzioni utili per dare prospettiva industriale al sito ternano. Un altro comportamento incomprensibile, se non dettato da una precisa volontà che forse vuole vedere la parola ‘fine’ sulla testa di tanti lavoratori, l’ennesimo colpo al territorio ternano e umbro».

La Uiltec: «Forse è mancata un’azione unitaria forte»

La Gramaccioni non evita anche un riferimento polemico: «Siamo del parere – prosegue la segretaria della Uiltec – che per Terni si poteva trovare una soluzione diversa da Battipaglia. Peccato si sia arrivati a questo punto, forse è mancata un’azione unitaria forte e in grado di far cambiare idea ai vertici Jindal. Di questo non possiamo che rammaricarci. Adesso, come Uiltec, daremo massima attenzione a quanto l’Ad parla di ‘opportunità’, se davvero esiste un piano, chiediamo di metterlo nero su bianco al più presto. È chiaro che resta anche da capire cosa accadrà specialmente con gli impegni che erano stati assunti al Mise. Per noi – conclude – il sito di Terni è fondamentale non solo per Treofan, ma per tutta l’intera filiera chimica del territorio».

La Filctem Cgil: «Kaufmann inaffidabile, con lui nessun confronto»

«Durante la riunione tenutasi oggi tra i sindacati, la Rsu e l’Ad Kaufmann – afferma Marianna Formica, segretaria della Filctem Cgil di Terni – è stata dichiarata la volontà di vendita del sito ternano. Scesi in assemblea siamo stati richiamati dal management locale per ricevere chiarimenti su quanto affermato da Kaufmann. Mentre inizialmente è stata dichiarata come unica soluzione la vendita, dopo, facendo dichiarazioni come al solito contrastanti, quest’ultima è stata indicata come ultima possibile soluzione. Noi abbiamo chiesto una comunicazione ufficiale controfirmata dai vertici indiani dove si riportino i contenuti di quanto da noi richiesto ormai da oltre un anno. Come Filctem Cgil – prosegue Formica – non siamo più disponibili ad accettare alcun ricatto ed intimidazione, tantomeno vogliamo avere come interlocutore una persona totalmente inaffidabile come Kaufmann, proprio per questo verrà richiesto di avere ai prossimi incontri un rappresentante dei vertici indiani. Chiaramente non parteciperemo più ad alcun incontro e non accetteremo ulteriori convocazioni se non in ‘presenza’ del Mise e delle organizzazioni sindacali nazionali».

Ugl chimici: «Rischio Battipaglia-bis»

Dura anche la posizione dell’Ugl chimici, attraverso il segretario provinciale Diego Mattioli. «Se l’intenzione di Jindal è effettivamente quella di vendere – dice – la procedura deve essere aperta immediatamente, prima che lo stabilimento di Terni venga spogliato ulteriormente. Il sito può essere appetibile per altre aziende, ma a gestire il percorso dovrà essere necessariamente il ministero dello sviluppo economico, al quale chiediamo di convocare quanto prima la riunione prevista entro la metà di luglio. Altrimenti il rischio è che si riproponga il copione di Battipaglia. Ci aspettiamo inoltre che i piani di Jindal d’ora in poi vengano messi nero su bianco in un documento ufficiale, che dovrà avere la firma di un manager di grado superiore all’ad Kaufmann».

«Ad Treofan non più credibile»

Per il segretario generale della Femca Cisl Umbria, Fabrizio Framarini, «l’incontro odierno voluto dall’Ad di Treofan/Jindal si può dividere in due parti. Nella prima, quella ufficiale durata cinque minuti, ci è stato comunicato che Treofan sarà messa in vendita vista il permanere delle azioni di sciopero. Quando già eravamo in assemblea per informare di questo i lavoratori è arrivata una proposta ufficiosa dell’Ad Kaufmann, per bocca del direttore di fabbrica, su una disponibilità a mettere in campo una serie di misure per rafforzare il sito di Terni e far slittare solo come ultima ipotesi la vendita della fabbrica. Personalmente, pur nel rispetto dei ruoli, non giudico più credibile l’Ad di Treofan, e quindi insieme ai colleghi abbiamo chiesto unitariamente che le proposte ufficiose vengano messe nero su bianco ma vengano avallate anche da chi rappresenta il gruppo indiano ai vertici. Ritengo – conclude – inoltre opportuno che la vertenza, per come si è messa, torni subito al Mise».

Lega: «Terni e l’Umbria verranno lasciate ancora da sole?»

Preoccupazione per il futuro dell’azienda e dei lavoratori viene stata espressa dai parlamentari umbri della Lega. «La Jindal ha compromesso la produzione depotenziando da subito il sito – dichiarano Barbara Saltamartini, Valeria Alessandrini, Virginio Caparvi, Riccardo Augusto Marchetti, Luca Briziarelli, Stefano Lucidi e Simone Pillon -. Malgrado l’intervento messo in campo dalla Regione con in testa la presidente Donatella Tesei e i segnali di allarme che come Lega abbiamo lanciato al Governo, la proprietà ora vuole vendere lo stabilimento proprio come sospettavamo, nascondendosi dietro scuse che ci appaiono poco plausibili. Si apre un periodo di grande incertezza per i lavoratori e per l’alta qualità della produzione tecnologica che l’Italia poteva vantare grazie al sito ternano. Ci chiediamo se al Mise c’è qualcuno che interverrà per mettere in sicurezza i livelli occupazionali e garantire un futuro a questa azienda o se la Treofan, così come la città di Terni e l’Umbria verranno lasciate ancora sole dall’esecutivo giallo-rosso ad affrontare questa nuova emergenza che si aggiunge a quelle di numerose altre realtà industriali del territorio ternano».

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