di S.F.
L’istanza per il credito da oltre 300 mila euro era stata inviata a fine maggio del 2018 dal legale rappresentante Laura Pasquini. Ci sono voluti due anni per la ‘certificazione’ dell’Organismo straordinario di liquidazione del Comune di Terni, in azione a palazzo Pierfelici in seguito alla dichiarazione di dissesto finanziario dell’ente: la massa passiva aumenta ancora con l’ammissione del credito di Poste Italiane S.p.A. riguardante i servizi di spedizione per l’ufficio tributi, scolastico e la polizia Locale.
DISSESTO TERNI E CREDITORI, LE PROPOSTE TRANSATTIVE

Il servizio
Poste Italiane si era fatta avanti per una cifra di poco superiore ai 328 mila euro, più interessi maturati per ulteriori 12 mila (questi sono stati esclusi in quanto non collegato al lavoro reso). Motivo? I servizi di spedizione utili al Comune per il recupero crediti degli uffici citati in precedenza: il mancato invio avrebbe comportato un problema per l’amministrazione. L’importo era già stato riconosciuto come debito fuori bilancio e ora è stato dato il via libera per l’ammissione alla massa passiva.
APRILE 2019, LA PROCEDURA SEMPLIFICATA
L’accordo transattivo
Come noto non sarà questo l’importo che i creditori – in questo caso Poste Italiane – riceveranno. Lo scorso marzo l’Osl ha iniziato ad inviare le proposte transattive con lo stralcio del 40% rispetto al totale deliberato: il pagamento è garantito entro trenta giorni dal momento dell’accettazione. La procedura semplificata per istanze da oltre 73 milioni di euro (debito effettivo quantificato in 40 milioni) era stata approvata nell’aprile del 2019.