Assembramenti, la protesta a Magione contro Poste Italiane

Lettera del sindaco che dà voce ai consiglieri comunali Vanessa Stortini, di Sant’Arcangelo, e Daniele Raspati, di San Feliciano

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Ancora disagi per gli abitanti delle frazioni di Sant’Arcangelo e San Feliciano (Magione) stanno vivendo in conseguenza dei pochi giorni di apertura al pubblico degli sportelli degli uffici postali, dove si verificano code infinite di utenti che stazionano al freddo e alle intemperie, creando forme di assembramenti mentre attendono il proprio turno.

Disagi e rischio contagio

Durante il periodo di pandemia causata dal diffondersi del coronavirus in entrambe i paesi del comprensorio del lago Trasimeno, i rispettivi ed unici uffici postali, all’interno dei quali è presente un solo operatore, rimangono aperti soltanto tre giorni alla settimana con notevoli disagi sia al personale che vi opera sia al vasto bacino di utenza che vi attinge. Situazione che si presenta ancor più problematica nei giorni del ritiro delle pensioni oppure a ridosso di scadenze fiscali. Non solo disagi ma anche rischio di contagio, quindi.

La lettera

Ecco perché il sindaco di Magione Giacomo Chiodini ha inviato una lettera a Poste Italiane, raccogliendo le istanze dei consiglieri che risiedono in quei territori: Vanessa Stortini, di Sant’Arcangelo, e Daniele Raspati, si San Feliciano. «Non è possibile vedere persone anziane che sostano per ore davanti alla porta con il freddo e la pioggia – afferma Raspati – dei volontari hanno messo in maniera autonoma due panchine per consentire alle persone di poter stare almeno seduti ma senza alcun riparo. Sarebbe almeno opportuno installare, in prossimità di ciascun ufficio postale, un gazebo che accolga gli utenti in attesa, in osservanza delle regole anti contagio, soprattutto in vista del calo delle temperature e dell’avvicinarsi della stagione invernale». «La nostra frazione, località con circa mille abitanti, con significativa vocazione turistica (40mila presenze turistiche annue) – aggiunge la consigliera Stortini – è una delle più distanti dal capoluogo. Il problema delle aperture si somma qui a quello ormai più volte denunciato: la mancanza di un Postamat con gravi disagi per gli abitanti della frazione».

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