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Home » Ast, recupero scorie: lo studio preliminare ambientale

Ast, recupero scorie: lo studio preliminare ambientale

di Simone Francioli
26 Marzo 2021
in Ambiente e salute, Ast, In evidenza
Tempo di lettura: 5 minuti di lettura
Foto archivio

Foto archivio

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Uno studio preliminare ambientale per la verifica di assoggettabilità a Via, scattata dopo la recente conferenza dei servizi preliminare. È quello che ha realizzato Tapojärvi Italia srl in merito al progetto di recupero scorie all’interno dell’Ast, previsto dall’Aia rilasciata nel dicembre 2019: un lungo documento da 91 pagine dove vengono riepilogate le caratteristiche e le novità in arrivo. «Si ritiene – la conclusione – che non comporti particolari impatti sull’ambiente anche in relazione agli opportuni interventi di mitigazione e compensazione individuati. Non è emersa alcuna incompatibilità con le modifiche gestionali dell’impianto analizzate, non necessitando pertanto di Valutazione di impatto ambientale».

PROGETTO SCORIE, LO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE – DOCUMENTO
LA VALUTAZIONE PREVISIONALE DELL’IMPATTO ACUSTICO PER L’END OF WASTE – DOCUMENTO

La richiesta di integrazione e la rampa

Un documento integrato di recente in seguito alla richiesta di Arpa Umbria, in particolar modo sulla valutazione previsionale dell’impatto acustico. «Il progetto metal recovery presentato – viene specificato – è stato elaborato come parte di un insieme di modifiche integrate e funzionali all’attività già in essere dell’acciaieria Ast, volte alla riduzione degli impatti ambientali determinati dalla lavorazione delle scorie e dalla gestione delle stesse per il recupero con la conseguente riduzione dell’utilizzo della discarica aziendale Ast. In dettaglio, il progetto scorie deve essere considerato assieme ai progetti metal recovery e il progetto rampa scorie (oggetto di specifica richiesta di modifica Aia in corso di valutazione)». Come noto l’obiettivo è la trasformazione delle scorie – oltre 300 mila tonnellate l’anno – dell’acciaio inossidabile in materiali da riutilizzare – aggregati artificiali di alta qualità – e commercializzare. Si entra nel dettaglio su numerosi aspetti.

LA CONCLUSIONE DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI PRELIMINARE
«PRONTI A COLLABORARE CON IL TERRITORIO»

Atmosfera e rumore

Tapojärvi Italia puntualizza che per il progetto in questione «le uniche emissioni riguardano le polveri derivanti dal traffico veicolare e dal trasporto degli aggregati al cliente; tali impatti non prevedono peggioramenti se considerati assieme ai progetti esistenti o in fase di valutazione». Capitolo rumore: «Le operazioni hanno un’influenza modesta o quasi nulla sui livelli diurni o notturni acustici. Inoltre nel complesso (considerando la combinazione delle attività di recupero scorie, metal recovery e rampa scorie e traffico indotto) non implicano il superamento dei limiti acustici presso i recettori considerati». L’attestazione tecnica è dell’ingegnere Riccardo Moroni.

«100% RECUPERO»
AGOSTO 2018, RECUPERO SCORIE ALLA TAPOJÄRVI

End of waste: in arrivo simulazione produzione

Nella prima parte dello studio la società dell’Ad Martti Kaikkonen sottolinea che la proposta di «qualificazione del materiale quale ‘End of Waste’, si focalizza ai primi due anni di attivazione delle operazioni di trattamento delle scorie (a partire dal giugno 2022, data di disponibilità di un’area adeguata, seppur transitoria, sufficiente per la maturazione dei quantitativi di materiali previsti e data da cui inizia l’obbligo contrattuale di Tapojärvi nei confronti di Ast per il recupero delle scorie). Inoltre, con l’avvio delle attività di metal recovery e prima dell’inizio dell’operazione effettiva indicata, nel periodo 1° ottobre 2021 ‐ 31 maggio 2022 Tapojärvi simulerà l’operazione di stagionatura e produzione di materiali ‘End of Waste’ lavorando e producendo un totale di circa 100 tonnellate di potenziali materiali classificabili come aggregati artificiali ai soli fini dello studio del materiale e certificazione dello stesso (non saranno quindi immessi sul mercato e manterranno lo status di rifiuto). Questa fase preliminare, necessitando di un’area di dimensioni limitate (circa 100 m2), sarà – si legge -posizionata internamente all’edificio del metal recovery nelle aree già autorizzate per il deposito delle scorie derivanti dalla lavorazione di metal recovery». Lo studio originario è datato 7 febbraio 2021, mentre l’integrazione è dello scorso sabato.

IL BANDO

Il quantitativo ed il mercato

C’è poi una sintesi numerica: «La capacità massima produttiva dell’impianto di metal recovery, a regime, è prevista pari a 363.000 t/anno di scorie provenienti da Ast, con il recupero di circa 36.000 t/anno di metalli, destinati a rifusione ed il rimanente quantitativo di circa 327.000 t/anno di scorie trattate, destinate a recupero e smaltimento. Quanto all’impianto – viene specificato – di recupero delle scorie in uscita dal metal recovery, le scorie siderurgiche da forno elettrico (Eaf) prodotte da Ast con granulometria intermedia rappresentano circa 100.000 t/anno. Solamente una parte potrà essere soggetta al recupero, in relazione sia agli spazi utili alla fase di stagionatura sia alle condizioni di mercato».

La stima e l’avvio

Considerando – prosegue la società – il funzionamento dell’impianto a valle dell’attuale rampa scorie, «nel primo anno di attività (2022‐2023) l’ammontare del recupero delle scorie lavorate e previste per il recupero è di almeno 550 tonnellate/mese e nei primi 2 anni, la produzione di aggregati artificiali attesa è di circa 22.800 tonnellate. Ulteriori quantità potenzialmente recuperabili saranno oggetto di ulteriori specifiche che saranno dettagliate e consegnate a seguito della modifica della rampa e quindi all’attivazione della stessa. Tapojärvi, oltre ad aver accettato le quantità di recupero minime previste dal contratto (vedi sopra), ritiene in ogni caso di poter superare le quantità di recupero previste già a partire dal quinto anno di gestione; tali quantità saranno raggiunte una volta modificato il processo di raffreddamento delle scorie (nuova rampa scorie in corso di progettazione)».

Le varie fasi

Diversi gli edifi coinvolti nel processo. Si parte dal ‘test’: «Nel periodo 1° ottobre 2021 – 30 maggio 2022, prima dell’avvio delle fasi 1 e 2, Tapojärvi simulerà l’operazione di stagionatura all’interno dello stesso metal recovery, finalizzata allo studio del materiale». Quindi la 1° fase dal 1° giugno 2022 al 31 maggio 2023: «Gli aggregati saranno stoccati nella porzione ovest dell’edificio di stoccaggio scorie (temporary storage area). L’edificio è oggetto di una riqualificazione facente parte del progetto della nuova rampa scorie, al fine di poter essere utilizzato come magazzino di stoccaggio delle scorie». A chiudere il cerchio la 2° fase dal 1° giugno 2023: «Gli aggregati saranno stoccati nella porzione ad est dell’edificio della nuova rampa scorie (final storage area). L’edificio è oggetto di parziale demolizione e ricostruzione».

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