Scorie, Tapojärvi: «100% di recupero»

Terni: incontro con i sindacati, l’azienda finlandese collaborerà con un’impresa belga. Ma di piano industriale e occupazione se ne parlerà a fine luglio

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Primo vero ‘faccia a faccia’ tra i sindacati dei metalmeccanici e i finlandesi di Tapojärvi, l’azienda che si è aggiudicata l’appalto per il recupero scorie di Ast: durante l’incontro, che si è svolto giovedì in Confindustria, il management ha illustrato ai segretari genarali il progetto relativo al progetto con quantità di investimenti, tempi per la messa in servizio, tecnologie e prodotti derivanti dal trattamento scoria. Presenti la proprietà, il ceo, il capo del personale e il direttore della fabbrica.

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I programmi

L’obiettivo – come già annunciato nella presentazione ufficiale di inizio aprile a Roma – è ambizioso: Tapojärvi (che ha previsto un investimento tra 45-50 milioni di euro per i primi due anni, di cui 9 milioni in ricerca e sviluppo) punta a installare nella Conca una tecnologia unica e innovativa nel panorama italiano che possa portare al recupero del 100% del prodotto. Per farlo si avvarrà della collaborazione di un’azienda belga (non escluse sinergie anche con imprese locali) e farà di Terni, stando alle intenzioni, di un centro di ricerca applicata nel settore. Quanto ai tempi, i rappresentanti di Tapojärvi hanno spiegato che non appena le autorizzazioni ambientali da parte degli enti interessati arriverrano, in un anno saranno pronti a trattare il primo chilo di scorie.

«PROGETTO SCORIE MIGLIORERÀ AMBIENTE»

Il nodo occupazionale

Nessuna indicazione però al momento sul capitolo del personale, un tema rispetto al quale attendono ovviamente dettagli le organizzazioni sindacali, preoccupate del fatto che le innovazioni tecnologiche possano essere introdotte a discapito della forza lavoro. «Nel ribadire l’importanza del progetto al fine della sostenibilità e della compatibilità ambientale per il sito di Terni – hanno spiegato in una nota Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb al termine dell’incontro – abbiamo chiesto ulteriori dettagli in merito a commercializzazioni dei prodotti, tecnologie e soprattutto piano industriale rispetto alla gestione per l’intera durata dell’appalto stesso. È evidente che come organizzazioni sindacali abbiamo evidenziato, rispetto a quanto esposto ed illustrato in questi mesi da Ast, la necessità di chiarire il prima possibile tempi, modi e condizioni relativamente alla gestione del personale». I sindacati hanno dunque ribadito che, pur condividendo il progetto generale e gli obiettivi prefissi, «il tutto non debba avvenire a scapito dei livelli occupazionali e salariali». Di questi aspetti se ne parlerà nel corso di un nuovo incontro fissato per il 25 luglio.

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