La qualità dell’aria della ‘conca’ ternana è attualmente controllata in più postazioni con strumentazione che rileva i principali parametri di inquinamento dell’aria. La strumentazione è quella richiesta dalla normativa e gestita secondo i criteri di qualità che la direttiva della Comunità europea prevede in questo campo. Venerdì mattina, nella sede di Arpa a Terni è stato presentato ‘Airselfie 2’, un progetto promosso e realizzato grazie alla collaborazione tra Arpa Umbria e l’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri di Terni. L’iniziativa vede tra i partner la Regione Umbria, la Provincia di Terni, i Comuni di Terni e Narni, l’azienda ospedaliera di Terni, la Usl Umbria 2.
Il progetto
«Le principali criticità che storicamente si riscontrano sono dovute principalmente al Particolato (PM10 e PM2.5) e ai microinquinanti in esso contenuti (Nichel, Cromo, Benzo-a-pirene)», ha spiegato Francesco Longhi, direttore dipartimento territoriale Umbria sud di Arpa Umbria. «Il progetto ‘Airselfie 2’ ha l’obiettivo di definire l’esposizione della popolazione agli inquinanti nella ‘conca’ ternana, con distinzione tra i luoghi esterni e interni, in più punti rappresentativi della presenza della popolazione come scuole, uffici pubblici, ospedale. Allo stesso tempo si potrà valutare la rappresentatività generale della rete di monitoraggio installata e l’effettiva corrispondenza tra i livelli rilevati e l’esposizione della popolazione agli inquinanti. Per ottenere ciò è stata predisposta una rete di sensori a basso costo (che rilevano Particolato PM10, PM2.5 e PM1) collocati all’interno di edifici scolastici di vario ordine tra Terni e Narni, all’ospedale di Terni, in uffici pubblici, in un hotel e nei pressi di un incrocio stradale ad alta percorrenza. Ad integrazione della rete di rilevamento sono state installate in esterno presso tre scuole di Terni e Narni e presso l’ospedale Santa Maria di Terni alcune centraline a basso costo che misurano i parametri Particolato PM2.5, NO2, Ozono. Per poter verificare e cercare di tenere sotto controllo la più bassa accuratezza di misura che, inevitabilmente, hanno i sensori a basso costo, si è predisposta una campagna di interconfronto tra questi e le centraline di qualità dell’aria principali secondo modalità standard. Ad oggi, la fase dell’installazione è terminata e in questo modo è stata coperta in modo uniforme l’area urbana di Terni e la zona di Narni Scalo; con una applicazione saranno riportati sulla mappa della ‘conca’ ternana i punti di questa rete allargata costituita dai sensori a basso costo e le centraline della rete regionale e industriale, con la visualizzazione dei valori orari riscontrati dei parametri monitorati».
«La consapevolezza dei dati»
«La nostra città ha delle problematiche ambientali. Sappiamo che ci sono e dobbiamo affrontarle in maniera seria con collaborazioni come questa e cercando di prospettare soluzioni per il futuro», è intervenuto il sindaco di Terni Leonardo Latini. «Attendiamo gli esiti dello studio, ma è chiaro che monitorare la qualità dell’aria in punti come le scuole dove vanno i nostri figli è un dato fondamentale per conoscere, monitorare e trarre conseguenze nel momento in cui si vogliono affrontare le problematiche». L’assessore all’ambiente del Comune di Terni Alfonso Morelli, ha parlato di «un progetto che si unisce ad attività che svolgiamo da tempo. Stiamo dando gli strumenti per cercare di costruire una partecipazione consapevole. E’ fondamentale che le strutture tecniche siano nelle condizioni di divulgare al meglio i dati oggettivi. I tempi ci dicono di accelerare e prendere soluzioni per risultati a breve termine. La politica deve prenderne atto e attuare soluzioni, spingendo su mobilità alternativa, consumi alternativi e cambiare abitudini grazie alla consapevolezza che ci danno i dati». L’assessore all’ambiente della Regione Umbria Roberto Morroni, ha voluto fare «un plauso alla sensibilità e all’attenzione del progetto che va salutato con estremo favore. E’ irritante la demagogia che è stata fatta negli ultimi giorni attorno al tema dell’ambiente. Questo è un tema che va affrontato con conoscenza analitica dei dati e va fatto un appello alla responsabilità individuale. Si punta sempre il dito sulle aziende, ma sono le prime che si stanno allineando alla sostenibilità ambientale, ma siamo mai andati casa per casa a chiedere come usano le famiglie per riscaldarsi? O se hanno la stessa cura e attenzione per l’ambiente?». Infine il presidente dell’Ordine dei medici Giuseppe Donzelli ha voluto ringraziare Arpa per «aver fatto ripartire il progetto. I lunghi mesi dell’emergenza sanitaria ci hanno portato giustamente ha concentrarci sulla pandemia e sul modo per sconfiggerla e proteggerci, ma non dimentichiamo che non sono meno le morti per alterazione del clima. Tornare ad analizzare le polveri sottili ci permette di proporre al Comune di Terni interventi necessari, come piantare nuovi alberi, che sono il metodo più efficace per assorbire le polveri».
M5S: «Morroni si dimetta, affermazioni gravissime»
A poche ore dall’evento in Arpa è Thomas De Luca (consigliere regionale M5S) ad attaccare: «Il M5S ritiene inaccettabili e gravissime le parole pronunciate dal vicepresidente della giunta regionale Roberto Morroni al convegno di presentazione del progetto Airselfie2 di Arpa Umbria. Affermazioni che reclamano le dimissioni e un immediato passo indietro. La città di Terni non può più in alcun modo sopportare l’umiliazione attraverso la banalizzazione del dramma ambientale della conca. ‘Entrare dentro le case di ognuno e chiedere: amico che cosa usi per riscaldarti?’. Non è una battuta riuscita male, ma sono le esatte parole pronunciate dall’assessore regionale all’Ambiente che ha poi aggiunto: ‘Quando ci si attanaglia sui temi ambientali, visto che ci sono di mezzo morti e malattie gravi, la demagogia è irritante e fuori luogo. Serve conoscenza dei dati e responsabilità individuale. Si parla di transizione ecologica, ma poi nella prassi quotidiana sembra sempre che debba essere qualcun altro a fare. Le nostre abitudini, gli stili di vita e chiama tutti a uno scatto di responsabilità’. Una giunta regionale di passacarte – prosegue De Luca – che continua a colpire spostando per l’ennesima volta l’origine e le cause dell’inquinamento verso i comportamenti individuali in una città con oltre un secolo e mezzo di industrializzazione. Non una semplice retorica negazionista ma affermazioni esclusivamente utili a giustificare furbescamente il grave squilibrio territoriale nell’allocazione delle risorse, non ultime quelle del Pnrr. Mentre a Terni lasciano le briciole per cambiare camini e stufe, nelle latitudini del perugino si programmano miliardi di investimenti. Progetti mastodontici come quello del polo dell’idrogeno a Gualdo Cattaneo, una scelta totalmente fuori luogo di fronte a due siti dell’industria pesante come Terni e Gubbio che avrebbero veramente bisogno di ricerca e risorse nella transizione ecologica dei processi produttivi. Investimenti oltretutto imprescindibili in un delicato momento di passaggio come quello della cessione delle acciaierie, che richiedono una prospettiva di lungo termine sul campo della sostenibilità ambientale. Invece di investire incentivando la riduzione delle emissioni fuggitive, quelle non captate, il riciclo dei residuali delle scorie creando mercato e filiera del riutilizzo delle stesse, chi governa la regione – conclude – dice che non serve perché il vero problema sono le stufe a legna».