Sette giovani di età compresa fra i 15 e i 22 anni non potranno più frequentare la discoteca Country di Bastia Umbra né stazionare neio pressi per un periodo compreso fra 14 e – per chi ha precedenti di polizia – 24 mesi. La decisione è stata assunta dal questore di Perugia in seguito alla rissa scoppiata nella notte dello scorso 24 ottobre che ha visto coinvolte diverse persone, sette delle quali – i giovani colpiti dal provvedimenti – identificate dagli agenti del commissariato di Assisi intervenuti sul posto. «Non si escludono ulteriori misure – chiarisce la questura – al termine degli accertamenti in corso finalizzati all’identificazione di altri partecipanti alla rissa».
Bastia, maxi rissa nel parcheggio: chiuso per un mese il ‘Country’
Rivotorto d’Assisi
Lo stesso provvedimento, per la durata di un anno, è stato adottato nei confronti di un 29enne per un fatto analogo avvenuto in un noto locale di Rivotorto di Assisi nella notte del 1° novembre. «All’esito dei riscontri – spiega una nota della polizia di Stato – il predetto locale è stato chiuso dal questore di Perugia per 10 giorni, con provvedimento eseguito dagli agenti della polizia amministrativa e sociale del commissariato di Assisi».
Il ‘Dacur’
«I provvedimenti di divieto di accesso e avvicinamento ai locali – spega la polizia – sono misure di prevenzione di competenza dell’autorità provinciale di pubblica sicurezza, rientranti nelle categorie di ‘divieto di accesso ad aree urbane’, comunemente detti ‘Dacur’, la cui disciplina è stata modificata nel 2020 all’indomani dei tragici fatti che portarono alla morte del ventiduenne Willy Monteiro Duarte. La violazione del provvedimento è punita con la reclusione da sei mesi a due anni e la multa da 8 mila a 20 mila euro. Dall’inizio dell’anno la questura di Perugia ha adottato 43 provvedimenti di divieto di accesso, per fatti che si sono verificati non soltanto a Perugia, ma anche in altri comuni della provincia ed in particolare a Città di Castello, Umbertide, Nocera Umbra, Panicale e Bastia Umbra, al fine di prevenire episodi di violenza tra ragazzi, molto spesso frutto di abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti. Si tratta, infatti, di intervenire per evitare maggiori conseguenze, a tutela dei giovani che frequentano locali di intrattenimento, e ricadute negative sull’odine e la sicurezza pubblica, che generano allarme nella comunità ».