Il simbolo – la ‘Z’ che nell’alfabeto cirillico non è presente – è tristemente salito alla ribalta a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. Probabilmente utilizzata per ‘marcare’ i mezzi militari russi ed evitare il ‘fuoco amico’, quella lettera è diventata poi il principale simbolo – ribadito anche in occasione del recente discorso del presidente Putin allo stadio Luzhniki di Mosca – di quella che viene, da parte della Russia, definita una ‘operazione militare speciale’. Ovvero l’invasione di uno Stato libero e democratico come l’Ucraina, con tutto ciò che ne consegue. La ‘Z’, a Terni, è purtroppo comparsa – ben due in realtà, scritte con vernice spray di colore bianco che umbriaOn ha documentato e fotografato sabato 19 marzo intorno alle ore 13 – su uno dei principali monumenti della città, l’Hyperion del’artista sabino Agapito Miniucchi che si trova in piazzale dell’Acciaio, luogo in cui ogni giorni transita qualche migliaio di persone. Un gesto brutto perché colpisce il monumento d’acciaio, per anni vergato con la meno aggressiva e a suo modo simpatica ‘Benvenuti in California’, perché colpisce una città votata alla pace e all’accoglienza e che di certo percepisce come brutale l’invasione russa, infine perché avvicina a noi un simbolo che sa di odio. L’auspicio è che, visto il punto ben controllato dalle telecamere, le forze dell’ordine – in campo c’è già la Digos della questura – riescano quanto prima a risalire ai responsabili. L’accaduto ha presto fatto il giro dei social, anche fra i tanti cittadini ucraini che vivono a Terni o che, in fuga dagli orrori della guerra, hanno trovato ospitalità in città.
Nel tardo pomeriggio di sabato il Comune di Terni, attivatosi tramite la polizia Locale, ha fatto cancellare le scritte in questione. Resta il brutto gesto compiuto, al momento, da ignoti.