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Home » Terni: «Essiccamento fanghi sì, porte chiuse per stadio-clinica». Polemica in Regione

Terni: «Essiccamento fanghi sì, porte chiuse per stadio-clinica». Polemica in Regione

di Simone Francioli
27 Settembre 2022
in Ambiente e salute, Politica
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
L'area interessata dal progetto

L'area interessata dal progetto

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Il maxi impianto per l’essiccamento dei fanghi in via Vanzetti ed il progetto stadio-clinica. Entrambi riguardanti Terni ed al centro dell’attenzione del question time di martedì mattina a Perugia: protagonisti il consigliere M5S Thomas De Luca e l’assessore all’ambiente Roberto Morroni.

5 SETTEMBRE, IL VIA LIBERA DELLA REGIONE: NIENTE VIA PER L’IMPIANTO FANGHI

De Luca

L’input: essiccamento fanghi

Il pentastellato si è fatto avanti per chiedere se la «giunta regionale non ritenga urgente procedere a un’innovativa programmazione territoriale, promuovendo un radicale mutamento del misero status quo urbanistico, ambientale, sanitario e che contemperi l’esclusione dell’area di Maratta e altre aree limitrofe al centro abitato alla costruzione di nuovi impianti di gestione rifiuti, ricollocando ove possibile gli impianti già presenti. Informando altresì se relativamente al territorio della conca ternana, si voglia procedere ad una nuova prospettiva e a un nuovo paradigma di rilancio del territorio o, al contrario, come di fatto sta succedendo ora in maniera non coordinata, si voglia continuare a puntare su modelli che vedono la città di Terni come ‘cloaca maxima’ di tutta la regione». Nello specifico De Luca ha puntualizzato che la Regione «ha disposto l’esclusione dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale del progetto di realizzazione di un impianto di essiccamento fanghi presso il depuratori di Terni 1, in località Maratta bassa. Si tratta di una zona che, come certificato dai monitoraggi delle centraline Arpa, risulta essere la più inquinata dell’Umbria per quanto riguarda i livelli di pm10 e nell’area circostante si trovano anche aziende alimentari e una zona commerciale molto frequentata, ma è da rilevare la presenza di altre attività che trattano rifiuti che nel recente passato hanno subito incidenti di rilevante impatto e ripercussione su tutta la città. Anche alla luce dei nuovi criteri individuati nella ‘Proposta di Piano Regionale di gestione integrata dei rifiuti’ circa le aree idonee e non idonee alla localizzazione di impianti, in particolare della necessità di porre nuovi impianti ad una distanza che garantisca la protezione della popolazione dalle potenziali molestie allo scopo di prevenire situazioni di compromissione o di grave disagio, soprattutto per quanto riguarda gli impianti che trattano rifiuti biodegradabili e putrescibili, si ritiene del tutto inopportuno procedere con la costruzione di nuovi impianti di trattamento di rifiuti».

STADIO-CLINICA TRA VERIFICA VIA PARCHEGGI E PARERE BALDUZZI

Morroni

La replica di Morroni

L’esponente dell’esecutivo Tesei ha specificato che «il progetto prevede la realizzazione di un nuovo impianto di essiccazione dei fanghi provenienti da impianti di depurazione civile sulle aree in passato utilizzate come letti di essiccamento all’aperto. I fanghi saranno trattati termicamente all’interno di un tubo essiccatore completamente chiuso, riscaldato con olio diatermico. Il trattamento consente di elevare il contenuto della sostanza secca dal 20-25 % all’80-85% riducendo notevolmente la quantità di fanghi attualmente avviata a smaltimento in discarica. Il fango secco prodotto potrebbe anche essere avviato a recupero energetico in impianti autorizzati di incenerimento rifiuti annullando completamente lo smaltimento a discarica. Il progetto non comporta impatti ambientali significativi ed è stato escluso dal procedimento di Via. Sono state tuttavia poste particolari condizioni volte ad assicurare la migliore gestione dell’impianto, in particolare è stato prescritto di presentare un dettagliato programma di monitoraggio e soprattutto di effettuare al chiuso le operazioni di scarico ritenute possibili fonti di cattivi odori. Al fine di migliorare le condizioni ambientali della Conca ternana la giunta regionale è ovviamente favorevole a partecipare all’elaborazione di specifici programmi territoriali. Perché tali programmi abbiano successo e carattere innovativo riteniamo opportuno che via sia un movimento dal basso con il coinvolgimento, in veste di soggetti propositori, di operatori locali pubblici e privati che possono avere cognizioni puntuali delle possibili occasioni di sviluppo orientate alla sostenibilità del territorio. La proposta del nuovo piano regionale dei rifiuti, in corso di Valutazione ambientale strategica (Vas) ha posto particolare attenzione alla condizione ambientale della Conca ternana, escludendola dalla possibile localizzazione di nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti, coerentemente con quanto previsto con la proposta di aggiornamento del piano aria che da luglio 2021 giace all’attenzione dell’assemblea legislativa».

Il progetto stadio

Porte aperte e chiuse

In replica De Luca ha risposto che «la giunta e soprattutto l’assessore Melasecche dovrebbero spiegare perché a Palazzo Donini ci sono porte spalancate per gli impianti di trattamento dei fanghi di fogna mentre sono chiuse per il progetto stadio-clinica. Per quanto riguarda il piano della qualità dell’aria mi risulta che è la giunta a tenerlo bloccato. Il Piano dei rifiuti ritiene Terni area non idonea per l’installazione di nuovi impianti, ma perfettamente idonea alla modifica di combustibile per l’inceneritore di Terni e chiudere il ciclo dei rifiuti bruciando tutti i rifiuti della regione a Terni». Se ne parlerà ancora.

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