di S.F.
Il Comune di Terni e la celebrazioni dei matrimoni. Una delle novità inserite nel nuovo Documento unico di programmazione (2025-2027 per la sezione operativa) riguarda questo fronte nonostante il crollo numerico degli ultimi anni.
IL DUP 2025-2027 (PARTE OPERATIVA) – IL DOCUMENTO
Bene, cosa si vorrebbe fare? Palazzo Spada nel Dup scrive che l’obiettivo è «adottare misure volte ad ampliare la possibilità di scelta di luoghi per la celebrazione dei matrimoni/unioni civili in alternativa a quelle già utilizzate (Cascata delle Marmore, Chiesa del Carmine)». Dove? «Altri edifici di interesse storico o artistico, con la finalità di dare riscontro alle richieste manifestate dalla cittadinanza e, al contempo, di valorizzare il patrimonio e promuovere il territorio». Ciò avverrà non solo con un’apposita delibera di giunta e la successiva approvazione della prefettura.
Nel mirino c’è infatti anche l’adozione di «un apposito regolamento che disciplini in via generale i criteri per il riconoscimento di sede distaccata di ufficio di stato civile e anche le tariffe per l’uso, considerato che il servizio di celebrazione matrimoni, in sedi diverse dalla casa comunale rientra tra i servizi a domanda individuale». Nel 2000 c’erano stati 685 matrimoni di residenti a Terni, poco più due decenni dopo si è passati a meno di 200 (48 religiosi): «Gli stranieri hanno, per diverse motivazioni non determinabili dall’analisi numerica, una propensione maggiore al matrimonio e delle 194 unioni celebrate nel 2022 in oltre un terzo almeno uno dei due coniugi è di cittadinanza straniera».