«La revisione dei veicoli è vista ancora come una tassa, non come un obbligo di legge che consente di verificare lo stato di efficienza del proprio automezzo. In Italia questa è la mentalità, in Europa molto meno. E i numeri lo dicono chiaramente». A parlare è il ternano Marco Alessandrini, titolare di un centro revisioni dal 2020 e nel settore dal 1999, oltre che presidente di Anara Confartigianato Terni, associazione di categoria che raccoglie le autofficine per la revisione degli autoveicoli.
«Le normative a livello europeo – è il quadro tracciato da Alessandrini – sono cambiate e stanno cambiando ancora, diventando sempre più stringenti. Ad esempio l’ultima circolare, la 33287 del 7 novembre del 2023, obbliga tutti i centri di revisione ad adottare attrezzature Scantool cosiddetta OBD. In pratica, attraverso questa particolare attrezzatura, si ‘dialoga’ con il veicolo per individuare eventuali errori memorizzati. Il primo step è la verifica dello stato del motore e, in caso di spia accesa (MIL), il mezzo non supererà la revisione. L’analisi sarà prossimamente poi estesa ad altri dispositivi di sicurezza come gli airbag, l’Abs etc. sempre con lo stesso metodo».

«Accanto a tale sistema – prosegue – ha acquisito sempre più importanza l’acquisizione dei chilometri percorsi, anche per evitare manomissioni e quindi ‘ringiovanimenti’ dei veicoli, prossimamente poi verrà estesa anche ai nuovi automezzi la verifica del consumo di carburante. In sostanza, una serie di accertamenti in evoluzione che danno sempre maggiori indicazioni sullo ‘stato di salute’ del mezzo, elemento fondamentale per la sicurezza di tutti noi».
Poi ci sono i numeri, crudi e affatto confortanti: «In Europa la media dei veicoli revisionati nei centri privati con esito regolare è del 70%. In Italia del 99%. Si tratta di un dato inquietante, a mio giudizio, perché in Italia non circolano solo automezzi nuovi di zecca, anzi. Il nostro parco auto è fra i più datati in Europa. Credo che una riflessione sia doverosa, anche e soprattutto per il nostro settore».
Il contesto attuale parla di controllo più stringente sia sul piano ‘interno’ che ‘esterno’, quest’ultimo inteso come verifiche da parte delle forze di polizia, anche attraverso il cosiddetto targa system: «Fra l’altro – spiega Marco Alessandrini – in caso di incidente, pur in presenza di una Rca valida, i veicoli privi di revisione non sono ‘coperti’». Il costo della revisione, ad oggi, è di 79 euro in tutti i centri e per tutti i veicoli: «Fra qualche mese è atteso un adeguamento Istat – conclude Alessandrini – e potrebbe sfiorare i 90 euro».