Entra nel vivo a San Gemini l’appuntamento con la Giostra dell’Arme: la tradizionale rievocazione medievale ha preso il via sabato 28 settembre e proseguirà fino a domenica 13 ottobre, quando al Campo de li Giochi è in programma il clou della manifestazione, l’avvincente sfida equestre tra i due rioni Rocca e Piazza che si contendono il palio in argento. Un evento che ‘scalda’ il cuore e gli animi di tutti i sangeminesi e che in poche decine di secondi determina le ‘sorti’ di uno o dell’altro rione. Ma dietro c’è una preparazione che dura un anno intero: è il caso dei cavalli e dei cavalieri protagonisti della gara.

Il rione Rocca da 11 anni ha una propria scuderia proprietaria di 4 cavalli (Velida, Vernazza, Dympa del capricorno e Fary Valley) che cura e gestisce 365 giorni l’anno grazie al lavoro di sei appassionati guidati da Leonardo Basilotta, aiutati con l’avvicinarsi della corsa da un altro gruppo di ragazzi sangeminesi. Fabrizio Fani, Marco Bisonni, Luca Innocenzi, Jacopo Matticari (giovanissima riserva del 2006) sono invece i cavalieri del rione. «Fino al 2013 ingaggiavamo anno dopo anno i cavalieri per la Giostra – spiega Basilotta, responsabile della scuderia rionale -. Poi, come una sfida, è nata l’idea di creare una scuderia tutta nostra, sostenuta economicamente dal rione, appoggiandoci alla struttura del terziere Santa Maria di Narni». Ai quattro cavalli di proprietà nel periodo della corsa se ne aggiungono da Foligno altri due, Kendar Joy e Piccola Miss. «Il nostro è un mix tra la passione estrema per i cavalli e per il rione, un lavoro fatto a livello di ‘volontariato’. Ci alterniamo, ci dividiamo i compiti, per ora tutto sta funzionando» continua Basilotta. Già dal mese di maggio la scuderia entra nel ‘mood’ della gara con gli allenamenti, che poi vengono mano mano intensificati. Normalmente da inizio settembre – ma non quest’anno a causa dei lavori di adeguamento del campo – si svolgono 3 o 4 prove libere al campo di gara, poi il sabato precedente alla Giostra si svolge la prova ufficiale. «Ogni anno la sfida è molto sentita e gli animi si accendono. Si lavora un intero anno per poi giocarsi la vittoria in pochi secondi, 17 in media. È una corsa particolarmente imprevedibile perché ci sono tante componenti, anche la fortuna o la sfortuna». Con 31 pali vinti, l’ultimo nel 2023, il rione Rocca è pronta a giocarsi la riconferma il 13 ottobre. «Ma i nostri avversari stanno messi bene – conclude Basilotta – e la sfida è aperta. Negli ultimi anni i rapporti sono ottimi e si lavora nel rispetto reciproco».

Conferma questo spirito di collaborazione, pur nel clima di rivalità e competizione, anche Daniele Tottorotò, responsabile della scuderia del rione Piazza, che ha invece fatto il percorso inverso rispetto a quello del rione Rocca: dal 1988 al 2016 il rione è stato infatti proprietario di una scuderia che poi ha deciso di chiudere. La componente sangeminese continua comunque ad essere forte. «Ci affidiamo ai cavalieri professionisti cresciuti all’interno del nostro rione – spiega Tottorotò -, che gareggiano con i cavalli di loro proprietà o di altri privati. Tre dei nostri cavalieri su quattro sono infatti di San Gemini, si tratta di Tommaso Finestra, Jacopo Rossi e Leonardo Piciucchi, a cui si aggiunge Mattia Zannori di Narni. Possiamo dunque vantare una bella tradizione e a guidarci è una grande passione che ci è stata tramandata». Anche per i cavalieri del rione Piazza l’impegno non manca e la preparazione è molto dura. «Ci si allena minimo 5 volte a settimana. Abbiamo una pista a pari misure dell’originale, vicino all’aviosuperficie di Terni, dove svolgiamo le prove casalinghe. Iniziamo a giugno e fino a ottobre l’impegno è quotidiano». Pure per il rione Piazza, ovviamente, la «sfida è sentitissima». «La nostra Giostra è abbastanza particolare e complicata – continua Tottorotò -. Il cavaliere deve affrontare al galoppo, nel minor tempo possibile, un circuito ellittico, il tutto mentre con la lancia deve infilare un anello di 4 centimetri di diametro e scagliarla su uno scudo gentilizio, l’Arme, che suddiviso in settori colorati fa guadagnare al cavaliere un punteggio specifico. Da nessun’altra parte il giavellotto deve essere scagliato contro un bersaglio. È un gesto difficile». Ora il rione Piazza è pronto alla rivincita, puntando il 13 ottobre a quella che potrebbe essere la sua 19° vittoria. «Speriamo che quest’anno tutto fili liscio e che la sfortuna ci abbandoni» conclude Tottorotò.
San Gemini: la Giostra dell’Arme torna dal 28 settembre al 13 ottobre. Il programma