di F.T.
Assolte ‘perché il fatto non sussiste’. Questa la sentenza emessa giovedì dal tribunale monocratico di Terni – giudice Francesco Maria Vincenzoni – nei confronti della legale rappresentante e di una insegnante di una scuola di formazione di Terni. L’assoluzione, peraltro, fa il paio con quanto decisione dalla sezione centrale d’appello della Corte dei Conti in merito alla vicenda: nel 2023 aveva dichiarato la totale estraneità della società e delle convenute rispetto a quanto contestato dalla procura della Corte dei Conti dell’Umbria.
L’accusa, per entrambe le professioniste, era di truffa ai danni dello Stato per aver conseguito, era il 2018, un finanziamento comunitario di 30.800 euro – attraverso la Regione Umbria – in relazione ad un corso per ‘addetto qualificatore pasticcere’ svolto nel 2017. Secondo la magistratura contabile e quella ordinaria di Terni, il contributo era stato incassato dichiarando falsamente tutta una serie di dati relativi al corso, dalle lezioni alle ore di insegnamento, con indagine sul punto svolta dalla Guardia di finanza.
Una contestazione che ha ‘retto’ di fronte alla Corte dei Conti dell’Umbria, che nel 2021 aveva condannato società e convenute a risarcire la Regione per l’importo del contributo. Ma che è poi ‘caduta’ sia nell’appello contabile, di fronte ai giudici di Roma, che giovedì nel giudizio emesso dal tribunale di Terni. In particolare la sezione centrale d’appello della Corte dei Conti aveva rilevato come, in realtà , la Srl avesse correttamente maturato tutti i requisiti per poter accedere al finanziamento regionale/comunitario.
Punto di vista che il tribunale di Terni – in attesa delle motivazioni – ha fatto proprio, respingendo la richiesta di condanna ad otto mesi di reclusione e 800 euro di multa per ciacuna delle due professioniste imputate. Il processo vedeva come parte civile la Regione Umbria, rappresentata dalla propria avvocatura, che ha chiesto il risarcimento dei 30.800 euro erogati oltre ai danni di immagine. Soddisfazione, in ragione della piena assoluzione, viene espressa dalle difese rappresentate dagli avvocati Roberto Spoldi, per la legale rappresentante, e Daniele Biancifiori, per l’insegnante della scuola di formazione ternana.