di Giovanni Cardarello
La storia che vi stiamo per raccontare sembra uscita direttamente dal film di Paolo Genovese ‘Immaturi’. Lo ricorderete sicuramente, è il film del 2011 nel quale Raoul Bova, Barbara Bobulová, Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Ricky Memphis vengono chiamati a ripetere l’esame di maturità sostenuto nel 1991 per un vizio di forma.
Ma questa volta non è il Ministero della pubblica istruzione a correggere l’esito della prova finale delle scuole superiori, bensì il Tar dell’Umbria che, accogliendo il ricorso dei genitori di uno studente dell’istituto tecnico tecnologico statale di Perugia ‘Alessandro Volta’, lo richiamano in sessione.
I fatti risalgono all’estate del 2024 quando il giovane perugino, dopo aver sostenuto le varie prove, si vede assegnare un punteggio finale di 52 su 100, insufficiente per superare l’esame di maturità. Viene quindi bocciato e invitato a tornare sui banchi. Ma i genitori del ragazzo non sono persuasi: a loro avviso nella gestione dell’esame ci sono diversi vizi di forma.
Come riportano i quotidiani ‘Il Messaggero’ e ‘Il Corriere dell’Umbria’, la prova di italiano sarebbe stata valutata da un professore non facente parte della commissione di esame, stesso errore per la prova di matematica, mentre il verbale della prova orale non sarebbe partito dallo spunto inziale dell’interrogazione.
Per non tacere del fatto che l’orale del ragazzo non sarebbe durato i 30 minuti di legge, bensì solo 23. Un tempo, secondo l’avvocato Giuliano Picchio che ha condotto il ricorso al Tar, non sufficiente per valutare il ragazzo.
Morale della favola: la prova è stata annullata mentre il ragazzo, nell’anno scolastico 2024/2025, è stato iscritto d’ufficio alla classe quinta del ‘Volta’. Il giovane potrà ripetere il suo esame di maturità entro la fine dell’inverno, provando così a chiudere il cerchio di un percorso davvero singolare. L’obiettivo, ovviamente, è fare meglio di quanto accaduto a giugno.