Condanne annullate e nuovo processo d’appello, limitatamente all’ipotesi di crollo colposo. La Corte di Cassazione – quarta sezione – ha accolto i ricorsi dei legali difensori delle quattro persone condannate ad otto mesi di reclusione dalla Corte d’appello di Perugia – la sentenza risale ad un anno fa – per il crollo della gru in piazza Dalmazia a Terni, avvenuto il 30 luglio del 2014.
Sarà la Corte d’appello di Firenze a celebrare il processo-bis, relativo ai soli quattro imputati e alla sola contestazione di crollo colposo: restano confermate tanto le assoluzioni dall’ipotesi di omicidio colposo – a seguito del crollo era stato ricoverato e quindi era deceduto un signore di 99 anni, Pierino Maraga – quanto l’assoluzione dell’amministratore della società proprietaria della gru, Emiliano Biancifiori, da ogni ipotesi di reato.
Nel processo di primo grado – sentenza del febbraio 2021, tribunale di Terni – solo una persona, il capo cantiere preposto Daniele Rinaldi, era stata condannata ad un anno di reclusione, con assoluzioni per Giuseppe Flamini (titolare dell’impresa esecutrice dei lavori), Amilcare Pliatsidis (coordinatore per l’esecuzione dei lavori), Piero Viva (tecnico installatore e montatore della gru) e lo stesso Biancifiori, per ‘non aver commesso il fatto’. Una sentenza poi ribaltata in appello con condanne ad otto mesi per tutti e la conferma dell’assoluzione di Biancifiori.
Ora il processo bis a Firenze dopo che la Cassazione ha pienamente accolto le richieste avanzate dai legali difensori dei ricorrenti: gli avvocati Alessandro Ricci per Flamini e Rinaldi, Giuseppe Sforza per Pliatsidis e Arnaldo Sebastiani per Viva.