I carabinieri forestali del Nucleo di Cascia (Perugia) hanno denunciato più persone per reati che vanno dall’abuso edilizio alla percezione indebita di denaro pubblico. A ricostruire l’indagine, partita all’inizio del 2025 a seguito della costruzione di una stalla con i benefici dei fondi per il sisma del 2016, è una nota dell’Arma dei carabinieri.
«Un imprenditore agricolo locale – spiega il comando forestale – aveva realizzato una nuova stalla e annessa concimaia, richiedendo alla Regione Umbria i contributi pubblici previsti per la ‘delocalizzazione’ degli immobili resi inagibili a seguito degli eventi sismici. Per fruire di tali fondi pubblici, alla data del sisma, era necessario possedere la qualifica di imprenditore agricolo, avere degli animali da reddito ed avere una stalla danneggiata, ovvero inagibile».
«Dalle indagini è emerso che l’imprenditore aveva richiesto alla Regione Umbria dei contributi pubblici per la delocalizzazione di una vecchia stalla, già resa inagibile dal terremoto del 2016. Analizzando attentamente tutta la documentazione a corredo della richiesta, sono emerse rilevanti irregolarità , ovvero: al momento del sisma l’imprenditore non era iscritto come tale alla Camera di Commercio, per di più non possedeva animali da reddito propri e neanche un fabbricato ad uso stalla. Pertanto, secondo la normativa vigente, non possedeva alcun requisito necessario per poter fruire di detti contributi pubblici».
«Il raggiro ai danni della Regione – prosegue la nota – si era compiuto mediante la sottoscrizione di più dichiarazioni mendaci e la presentazione di documentazione non esaustiva. Nello specifico aveva anche simulato il possesso di una vecchia stalla di proprietà nel Comune di Cascia, che in realtà aveva occupato solo successivamente alla data del sisma ed in maniera del tutto illegittima. Per di più lo stesso imprenditore non aveva presentato, al Comune di Cascia, neanche il progetto per l’acquisizione del permesso di costruire e dell’autorizzazione paesaggistica, nonché aveva omesso di redigere il progetto strutturale del fabbricato».
L’indagine, oltre all’imprenditore agricolo, vede coinvolti anche il tecnico progettista e le due ditte che avevano compiuto i lavori di edificazione della stalla. «L’erogazione dei contributi pubblici è stata prontamente bloccata dalla stessa Regione grazie all’intervento determinante e tempestivo dei carabinieri forestali che in questo caso hanno scongiurato che il denaro pubblico venisse impiegato per fini diversi da quelli a cui era destinato».