di S.F.
Global service per verde/decoro e ristorazione scolastica sono già agli atti, ora a Terni si aggiunge un terzo filone al Tar Umbria. Un’altra procedura di grande rilievo finisce sul tavolo dei magistrati amministrativi: mercoledì è stato depositato un ricorso riguardante il project financing per il servizio di pubblica illuminazione.
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C’è infatti chi ha impugnato la deliberazione del consiglio che ha individuato la modalità di organizzazione del servizio di gestione e manutenzione degli impianti di proprietà comunale. Il project financing appunto. Non solo. Nel mirino c’è anche la determina dirigenziale con la quale è stato approvato l’avviso per la sollecitazione di proposte ad iniziativa privata, step propedeutico per poi giungere all’affidamento. Da quanto risulta il ricorso sarebbe stato proposto da Asm: umbriaOn ha chiesto una conferma ufficiale alla società che, tuttavia, al momento non è arrivata. Chi invece dice che è così è il sindaco Stefano Bandecchi, contattato per la stessa ragione.
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Da ricordare che in ballo c’è una discreta partita. L’affidamento è per dodici anni e il valore stimato della concessione è di 32,5 milioni di euro, con previsione di implementazione pari a circa il 10% dei punti luce (2.000 sul totale). Il contratto di servizio tra Comune e Asm risale al dicembre del 2003, con durata originaria fino al 31 dicembre del 2050: è qui che è intervenuta nel 2022 l’Autorità garante della concorrenza e del mercato in seguito all’operazione di aggregazione societaria/industriale con Acea. I fatti dell’ultimo triennio sono più che noti e ora si giunge a questo punto. Oltre ad Asm sono interessate dalla vicenda anche Engie ed Enerstreet.