Dal 12 ottobre a casa a seguito della positività al Covid di un’insegnante della sua classe. Il primo tampone – quello che ha fatto emergere la positività al virus della bambina, che frequenta una scuola elementare di Terni – risale al 19 ottobre. Da allora più nulla, anzi sì: diverse informazioni contraddittorie che sono state recuperae pure con fatica dai genitori della bimba, al pari di quelli dei compagni di classe. In sostanza: tanta confusione e una situazione di cui, complici le difficoltà del sistema sanitario, non si riesce a venire a capo.
«Non c’è alcuna chiarezza»
«Il secondo tampone avrebbero dovuto effettuarlo oggi (giovedì, ndR) – spiega la madre – ma non si è presentato nessuno. Il punto è che non ci si capisce nulla. Se dobbiamo stare a casa anche noi dopo i giorni trascorsi, se possiamo uscire. Contattando con grande fatica i servizi territoriali, da cui abbiamo appreso anche un problema a livello di schede e comunicazioni interne su positivi e contatti, sono state fornite spiegazioni diverse a noi ed agli altri genitori dei piccoli che frequentano la classe. Qualcuno ci ha detto di restare a casa fino al 2 novembre, ad altri è stato di uscire dopo 10 giorni dal tampone. Insomma, servirebbe chiarezza. Per noi ma anche per rendere efficace ogni misura di contenimento che, in questo stato di cose, rischia di non esserlo. L’autogestione – denuncia il genitore – è l’ultima cosa auspicabile in una pandemia del genere».