Tassi vince la sua sfida all’Africa Eco Race

Il perugino, disabile, primo degli italiani all’Eco Race, porta con sé un messaggio di speranza e di pace, oltre ai colori dell’Umbria. Martedì la festa al rientro

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«È stata dura ma ce l’abbiamo fatta». Sono queste le prime parole di Gianluca Tassi al traguardo dell’Africa Eco Race, il rally raid in programma in Africa conclusosi domenica dopo due settimane di corse nelle quali ha toccato Marocco, Mauritania e Senegal (con arrivo a Dakar presso il lago Rosa). Il pilota disabile perugino è stato il primo italiano della classifica delle quattro ruote conquistando il 19esimo posto assoluto ed il settimo nella categoria ‘Ssv’. Martedì il ritorno a Perugia, con inevitabile gran festa per Gianluca, che è anche il presidente del Comitato italiano paralimpico dell’Umbria.

La durezza della gara

«È stata una gara stupenda – prosegue Tassi – ed abbiamo fatto anche un ottimo risultato. Più dura della Dakar che ho corso nel 2017. L’arrivo al lago Rosa, a Dakar, in Senegal è stato sudato e meritato. La tappa più difficile? La terza che abbiamo fatto in Mauritania: da Aidzidine a Tidjikja. Una prova molto lunga su di un percorso di 429 km pieno di piste sabbiose, sassi e lunghi cordoni di dune morbidissime. Siamo partiti alle ore 10 della mattina per arrivare alle 22 circa. Ho guidato per ben 12 ore di seguito».

Il soccorso al collega

Nel tratto finale il team ha soccorso il pilota disabile belga, Geoffroy Noel De Burlin, trainando il suo mezzo ed accompagnandolo fino al palco dove, nel pomeriggio del 19 gennaio, si sono tenute le premiazioni. La 12esima edizione dell’Africa Eco Race – a cui hanno partecipato 140 equipaggi in rappresentanza di 34 nazionalità diverse – prevedeva un percorso di 6.013 km totali di cui 3.918 di prove speciali, suddivisi in 12 tappe dure e spettacolari (5 in Marocco, 6 in Mauritania e 1 in Senegal), che ricalcano la formula della storica Parigi-Dakar, trasferitasi in Sudamerica dal 2009.

La bandiera della pace

In questa avventura Gianluca ha corso anche come Cavaliere del Millennio portando con se la bandiera della pace del Centro per la pace di Assisi, che ha esposto in ogni tappa. Ma non solo. Tassi ha centrato il suo obiettivo: dimostrare a tutti che «la volontà non ha limiti», slogan anche della onlus ‘Uno di noi’, di cui è testimonial. Prima del suo incidente, avvenuto nel 2003, nel quale ha perso l’uso degli arti inferiori, Tassi aveva vinto 16 titoli nazionali di motorally ed uno europeo. Dopo, non potendo più salire sulle due ruote, ha deciso di passare a guidare le quattro partecipando a vari rally tra cui l’edizione 2017 della Dakar (dove ha chiuso al 41esimo posto nella categoria auto e primo della classe T2) e quest’anno all’Africa Eco Race.

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