Aia Terni Biomassa, Comune tiene ‘vivo’ il ricorso sull’impianto

È fermo da mesi con sospensione dell’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata nel 2017. Ma c’è la dichiarazione di interesse alla decisione del Tar Umbria

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di S.F.

L’impianto di coincenerimento rifiuti è fermo ormai da oltre un anno e la strada, salvo clamorosi ed utopici passi indietro dall’Emilia Romagna, è tracciata. Tuttavia il ricorso presentato dal Comune di Terni – depositato il 22 maggio 2017 – contro la Regione Umbria e la società Terni Biomassa srl è ancora ‘vivo’ e martedì mattina ci sarà un nuovo passaggio al Tar dell’Umbria: palazzo Spada, con un atto inviato dagli avvocati Paolo Gennari e Francesco Silvi lo scorso venerdì, ha comunicato la dichiarazione di interesse alla decisione. La ragione è per lo più di natura precauzionale.

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Traffico di fronte all’impianto di Terni Biomassa

Nell’ultimo mese due comunicazioni dall’avvocatura

Si tratta di un’udienza pubblica – sia il giudizio cautelare che di merito sono stati rinviati nel giugno e ottobre 2017 – utile a verificare se c’è effettivo interesse a proseguire nella battaglia giudiziaria per il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale da parte della Regione il 22 marzo di tre anni fa. Come detto l’impianto non è attivo da tempo. Allora perché andare avanti? «Sì, è vero, però è una sospensione in via autonoma. Non è detto – a spiegare l’evolversi della situazione è l’avvocato Francesco Silvi – che lo chiudano in via definitiva. Magari hanno altre strategie. Per quel che ci riguarda confermiamo l’interesse alla causa, poi è chiaro che in base a ciò che deciderà l’azienda potrebbe venir meno». Con ogni probabilità sarà così visto che gli ultimi segnali non indicano valutazioni di tipo diversa dalla Tozzi Holding srl.

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IL RINVIO DEL 2017

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La pulizia e la deadline

Già da mesi l’impianto è stato ripulito dai rifiuti che erano ancora in attesa di lavorazione. La società romagnola ha optato per la fermata in attesa di muoversi definitivamente per la dismissione o la vendita: per ora è ‘sospesa’ anche l’Aia oggetto della contesa al Tar dell’Umbria. Dalla direzione ambiente del Comune sottolineano che, allo stato attuale, non ci sono segnali che vanno verso una ripresa dell’attività: «Non c’è interesse dalle ultime comunicazioni pervenute». Nel lanciare il ricorso l’allora sindaco Leopoldo Di Girolamo disse che è «innegabile che lo studio epidemiologico sia sempre di più elemento centrale in una vicenda incentrata sulla tutela dell’ambiente e della salute di questa città e che vede l’amministrazione comunale in prima linea  su questo fronte». Nel contempo c’è l’udienza – ruolo aggiunto – al Tribunale amministrativo regionale. A difendere Terni Biomassa srl gli avvocati Roberto Baldoni e Bartolomeo Cozzoli, mentre per la Regione c’è Anna Rita Gobbo.

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