Terni Biomassa al Tar: Comune ottiene rinvio

Dopo il ricorso contro l’Aia concessa dalla Regione alla ravennate Tozzi, l’ente chiede di attendere l’esito dello studio epidemiologico. De Luca (M5S): «Grottesco e incomprensibile»

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Il Comune di Terni ha chiesto ed ottenuto un rinvio dell’udienza, di fronte al Tar dell’Umbria, relativa al ricorso presentato dall’ente contro l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata dalla Regione Umbria (LEGGI IL DOCUMENTO) all’inceneritore Terni Biomassa Srl della ravennate Tozzi.

Il motivo Il passo è stato compiuto martedì mattina – per il Comune era presente l’avvocato Francesco Silvi mentre per la Regione c’era la collega Anna Rita Gobbo – ed è motivato dal fatto che da palazzo Spada si vuole attendere l’esito dello studio epidemiologico disposto dalla Regione, con polemiche conseguenti, per avere un quadro ancora più preciso della situazione ambientale del territorio. Un’analisi che palazzo Spada – da qui la richiesta di rinvio – ritiene possa finire per rafforzare la propria posizione di contrarietà rispetto all’autorizzazione concessa a Terni Biomassa.

Il sindaco Leopoldo Di Girolamo, interpellato, spiega che «la richiesta di rinvio (la data della prossima udienza non è stata ancora fissata, ndR) è motivata dalla necessità di mettere a disposizione del tribunale amministrativo tutti gli elementi che riteniamo fondamentali per giungere a decisione. Continuiamo a ritenere – spiega il primo cittadino – che la Regione Umbria abbia concesso l’Aia a Terni Biomassa senza avere a disposizione tutti gli elementi richiesti in casi del genere. Lo stesso Consiglio di Stato, attraverso precedenti sentenze, fornisce una lettura che va proprio in questo senso».

Lo studio epidemiologico Il rinvio fa ipotizzare che i tempi per lo studio sulla situazione ambientale della Conca non siano poi biblici, come è lecito temere in casi del genere visti anche i recenti ‘botta e risposta’ fra Comune e Usl2: «Il comitato tecnico scientifico che si sta formando è di alto livello – afferma Di Girolamo – perché oltre alla Regione, ad Usl e Arpa, prevede anche la presenza del Cnr, dell’Istituto superiore di sanità e dell’Università di Perugia. Una volta definite la composizione e il protocollo, si potrà procedere nell’analisi che riteniamo fondamentale per avere un quadro il più possibile preciso della situazione».

De Luca (M5S) «Un rinvio incomprensibile, grottesco – il commento di Thomas De Luca, consigliere comunale pentastellato – a tratti drammatico. Se Comune e Regione sapevano che il ricorso al Tar era strettamente subordinato alla conclusione dell’indagine epidemiologica, che cosa hanno fatto in questi 8 mesi oltre ad imbandire tavoli e promuovere improbabili strumenti come l’area di crisi ambientale complessa? Del contenuto del ricorso purtroppo non abbiamo contezza, ci è stata sempre negata la visione. Certe però sono le contraddizioni tra gli ultimi sviluppi e le dichiarazioni del sindaco in questi mesi, una versione che non collima con il rinvio. Lo studio epidemiologico assomiglia sempre di più al Godot di Samuel Beckett, fantomatico personaggio del teatro dell’assurdo. Un paradosso in termini sul nulla cosmico fatto in questi mesi sull’emergenza ambientale e sanitaria della città. Dimostrare il nesso causale tra l’eccesso di patologie e le emissioni di Ternibiomassa, in una città in cui i residenti sono esposti a livelli di nichel superiori al limite di legge e cromo esavalente nell’aria urbana è una follia. Anche perché – conclude – qualcuno potrebbe giustamente provare a sollevare obiezioni sul colpevole silenzio delle istituzioni in merito agli scioccanti valori dei metalli pesanti nel centro città».

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