Alcantara, prorogato l’accordo di sviluppo fino al dicembre 2025

Via libera alla richiesta del Mise dopo le interlocuzioni con Invitalia: per completare il programma di investimento altro tempo. Di mezzo i problemi per il Covid

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di S.F.

La richiesta originaria dell’azienda ad Invitalia è del 18 ottobre 2017 e faceva riferimento ad un contratto di sviluppo riguardante « investimenti produttivi e connesse attività di sviluppo sperimentale volte, nel loro complesso, alla ristrutturazione attraverso l’introduzione di innovazioni di processo dello
stabilimento di Nera Montoro». Ora c’è una novità su questo fronte per l’Alcantara perché il Mise – lo scorso 18 maggio – ha chiesto alla Regione di valutare la proroga al 31 dicembre 2025 rispetto alla scadenza naturale: c’è il semaforo verde rispetto alla proposta del ministero.

ALCANTARA, NON MANCANO LE TENSIONI

Di cosa si tratta. La sottoscrizione del 2018

Breve passo indietro. L’Alcantara cinque anni fa si attivò sulla base dell’introduzione dei contratti di sviluppo (prevedono concessioni di agevolazioni), ridefiniti in ultima battuta con uno specifico decreto ministeriale del dicembre 2014. Poi nel 2016 la novità dell’articolo 9-bis per i programmi riguardanti ministero, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti, Invitalia, Regioni e amministrazioni interessate per l’eventuale cofinanziamento. Con una condizione: «Evidenzi una particolare rilevanza strategica in relazione al contesto territoriale e al sistema produttivo interessato». E così è. L’esecutivo regionale, allora guidato da Catiuscia Marini, il 3 maggio 2018 ha approvato lo schema di accordo da firmare con Mise e Alcantara con contributo della Regione per 550 mila euro. La sottoscrizione effettiva arrivò sei giorni dopo.

MARZO 2022, ALCANTARA E IL PASSO INDIETRO SUI TAGLI

La tipologia di programma ed i solventi

Si giunge al febbraio 2019. Invitalia fa presente che il programma di sviluppo dell’accordo, presentato come ‘di sviluppo industriale’, aveva i requisiti per essere inquadrato invece come ‘di tutela ambientale’ per consentire ‘l’adeguamento anticipato a nuove norme dell’Unione europea che innalzano il livello di tutela ambientale e non sono ancora in vigore’, in quanto la «radicale innovazione del processo produttivo per la produzione industriale dell’Alcantara senza solventi organici avrebbe consentito l’adeguamento anticipato a future norme dell’Unione europea consentendo alla società di anticipare al 31 marzo 2022 il passaggio al nuovo processo produttivo». Da qui ulteriori passaggi per l’integrazione e l’Addendum all’accordo del maggio 2018: quest’ultimo ha ricevuto il via libera dalla giunta regionale il 24 aprile 2019 ed è stato sottoscritto il 16 luglio dello stesso anno. Con proroga della durata dell’accordo al 2023. Deadline ora rivista.

La richiesta del Mise e l’impatto Covid

Fin qui il passato. Ora il presente. Partendo dal 17 maggio scorso, due mesi fa: il Mise si è fatto avanti con la Regione per comunicare che Invitalia aveva ricevuto da Alcantara la richiesta di proroga del termine di ultimazione del programma di investimenti agevolato. A quando? 31 dicembre 2025. Nella nota (risale a febbraio 2022) Invitalia ha specificato che la società beneficiaria «a causa della momentanea contrazione delle vendite dovuta alla crisi che ha colpito i settori automobilistico e della moda, principali mercati di sbocco per il tessuto Alcantara, riconducibile agli effetti della pandemia da Covid-19, ha richiesto la proroga nel limite del termine massimo fissato dalla normativa di riferimento». Nessun motivo ostativo e via libera per il «raggiungimento delle finalità in considerazione del rilevante impatto strategico sui territori di riferimento del programma di investimento». La proroga sarà firmata da Regione, Mise, Invitalia e Alcantara. A livello regionale la responsabile del procedimento è Carla Margheriti.

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