Guillaume Bianchi, Filippo Macchi, Tommaso Marini e il capitano, il ‘nostro’ Alessio Foconi del Circolo Scherma Terni. Questo il quartetto dell’Italia del fioretto maschile, guidato dal tecnico Stefano Cerioni, che nella competizione a squadre, domenica sera, ha conquistato la medaglia d’argento in una finale per gran parte tiratissima, segnata dall’infortunio di Bianchi, contro il team del Giappone che ha vinto per 45 stoccate a 36. Foconi è entrato al posto di Macchi nell’ottavo assalto, subendo un 5 a 0 dall’avversario di turno, Yudai Nagano. Non l’esordio né il risultato finale sognato – l’oro è sembrato davvero a portata di mano – ma comunque un risultato storico per Foconi, per la scherma ternana e il suggello di una carriera straordinaria ai massimi livelli nazionali e internazionali.
Foconi nel mirino degli haters: l’Umbria difende il suo campione
Parla il Circolo Scherma Terni
«Per Alessio Foconi – è la nota del Circolo Scherma Terni che celebra l’importante risultato – questa vittoria rappresenta un riscatto personale dalle olimpiadi di Tokyo 2021, dove la squadra azzurra non era riuscita a salire sul podio. Foconi, cresciuto schermisticamente presso il Circolo Scherma Terni, ha contribuito in modo decisivo a una squadra che negli anni si è saputa contraddistinguere per l’unità e i risultati ottenuti sui palcoscenici più prestigiosi d’Europa e del mondo. Guidati dal ct Stefano Cerioni, gli italiani si sono preparati a lungo per queste olimpiadi, confermando le alte aspettative create dopo il quinto posto ottenuto a Tokyo. Quella di oggi è stata una cavalcata fantastica e entusiasmante per il team italiano, sotto gli occhi dei ministri per lo sport Andrea Abodi e dell’economia Giancarlo Giorgetti, oltre che del capo missione Carlo Mornati».
«La prova superlativa degli azzurri – riepiloga il Circolo Scherma Terni – è iniziata con il successo contro la Polonia nei quarti di finale, sancito dal punteggio di 45-39. Dopo un inizio favorevole ai polacchi, assalto dopo assalto gli italiani hanno preso il comando, blindando la vittoria nell’ultimo giro di incontri e conquistando così un posto tra le prime quattro. In semifinale, l’Italia ha sconfitto gli Stati Uniti per 45-38. Gli azzurri, già dal quarto match, sono andati avanti nel punteggio, allungando ulteriormente nell’ultimo giro. Un successo con margine che ha garantito al quartetto del ct Cerioni la certezza della medaglia. L’assalto della finale è stato mozzafiato fino all’ultima stoccata. Gli azzurri hanno mantenuto un equilibrio nel punteggio per tutta la gara. Alessio Foconi è entrato in soccorso del compagno Guillaume Bianchi, che ha subito un piccolo infortunio risolto quasi subito. Foconi è entrato in gioco nell’ottavo tempo, lasciando il punteggio parziale di 34-40 a favore del Giappone. Alla fine, il Giappone ha vinto per 45-35, ma ha lasciato all’Italia una medaglia d’argento, con un po’ di amaro in bocca visto il punteggio sempre in bilico».
«Anche la città di Terni – conclude il Circolo – ha potuto gioire per una medaglia olimpica dopo tanti anni di attesa. L’ultima risale al 1948, quando Renato Perona vinse l’oro nel tandem. Ora il ‘passaggio del testimone’ è avvenuto con il fiorettista Alessio Foconi che rende onore alla sua città . Finalmente, dopo tanta attesa, ha coronato il sogno olimpico insieme al suo maestro di sempre, Filippo Romagnoli».
Moscatelli: «Una carriera che onora lo sport ternano»
Arriva il plauso, a Foconi, del delegato Coni della provincia di Terni, Fabio Moscatelli: «A nome del Coni Umbria, del presidente Domenico Ignozza, del vicepresidente Moreno Rosati e del nostro movimento sportivo provinciale – scrive Moscatelli – faccio i complimenti ad Alessio Foconi per la medaglia d’argento. Un evento importante per il nostro territorio che riaccoglie nella sua storia sportiva un podio olimpico, dopo Guido Balzarini e Renato Perona. Un riconoscimento per Alessio, il maestro Filippo Romagnoli per tutto ciò che in questi anni hanno saputo insieme costruire, per il loro lavoro, la loro passione, per il non smettere mai di dare il proprio meglio e che non si esplica in una gara ma in tutta una carriera, una carriera di successi e soddisfazioni che onora lo sport ternano».