Alla ‘Molini Fagioli’ lavoratori in presidio

Domenica 25, dalle 15 alle 18, a Magione parteciperà anche la Flai Cgil. Matteo Salvini: «Il Governo c’è. Lunedì interverrà il prefetto di Perugia, l’ho fatto contattare»

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Al presidio dei lavoratori della Molini Fagioli di Magione – domenica 25 novembre – impegnati nella difesa dei propri posti di lavoro, parteciperà anche la Flai Cgil. Il tribunale civile di Perugia ha, infatti, imposto ai Molini Fagioli un ciclo produttivo di sole 10 ore giornaliere spezzate, a causa del troppo rumore.

Flai Cgil al presidio

L’appuntamento è dalle 15 alle 18, davanti ai cancelli dello stabilimento (in via della Pace). «Sosteniamo con convinzione la mobilitazione – dice Michele Greco, segretario della Flai Cgil – e ribadiamo che sarebbe davvero assurdo mettere a rischio 30 posti di lavoro per problemi di vicinato. Si trovi una soluzione subito».

Interviene anche Matteo Salvini

«Siamo al fianco delle aziende e di chi ci lavora. Per questo vogliamo cambiare le assurde regole europee, ridurre tasse e burocrazia, frenare la delocalizzazione e incentivare gli investimenti in Italia», si legge in una nota del vicepresidente del Consiglio e ministro dell’interno del Governo, Matteo Salvini. «Le parole vanno accompagnate a fatti concreti, ed è con questo spirito che auspico una soluzione ragionevole per la Molini Fagioli di Magione che da lavoro a più di venti famiglie e produce 230 tonnellate di farinacei al giorno. Qual è il problema? Alcuni vicini, che abitano in case costruite quando il mulino era già in funzione, lamentano il troppo rumore, e il tribunale ha deciso di far ridurre l’attività da 24 a 10 ore al giorno. In questo modo l’azienda rischia di dover chiudere e delocalizzare. Risultato: famiglie senza lavoro e ripercussioni su tutto l’indotto regionale. In casi come questi, la Lega c’è. E c’è anche il nostro Governo. Lunedì interverrà il prefetto di Perugia, che ho già fatto contattare. L’obiettivo è trovare una soluzione ragionevole per garantire la sopravvivenza di una bella azienda italiana. Non possiamo farci del male da soli».

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