Allarme Alcantara tra ‘cassa’ e contratti non rinnovati. L’Ugl: «Serve un cambio di rotta»

Narni – Salgono a 69 i dipendenti a tempo rimandati a casa. Dito puntato su calo degli ordinativi e problematiche internet

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Preoccupa la situazione dell’Alcantara di Nera Montoro, a Narni, che a partire da lunedì e fino al primo aprile sarà interessata da un nuovo periodo di cassa integrazione guadagni ordinaria, dopo quello di fine febbraio, che con modalità diverse fermerà o rallenterà molte aree del sito produttivo.

Sindacato in allerta

«Tale situazione – sottolinea la Ugl Chimici di Terni – risulta ancor più preoccupante se si tiene conto dell’impatto occupazionale. Già negli ultimi mesi del 2023, infatti ben 32 contratti a termine non sono stati rinnovati, e il 14 marzo, durante una riunione presso Confindustria Terni, è stato annunciato dalla direzione aziendale che altri 37 contratti in scadenza a fine mese subiranno la stessa sorte». Proprio durante questa riunione, riferisce sempre la Ugl chimici, si è giunti ad un accordo che, qualora la situazione produttiva lo consentisse e in caso di necessità occupazionale, agevolerà il rientro dei 69 contratti non rinnovati.

Dirigenza nel mirino

«Quello che più ci colpisce comunque – scrive l’Ugl – è che oggi stiamo vivendo uno scenario impensabile fino a pochi anni fa quando con l’annuncio dell’investimento per l’aumento della capacità produttiva si evocavano scenari idilliaci con centinaia di assunzioni. Secondo noi, invece, ci ritroviamo in uno scenario totalmente opposto, dove il calo degli ordinativi, dichiarato dall’azienda, del comparto automotive (principale mercato di riferimento dell’azienda) tra l’altro in controtendenza con i dati del mercato immatricolazioni dell’auto in crescita, si va a sommare a tutta una serie di problematiche interne che più volte abbiamo sollevato su tutti i tavoli di incontro. Tutte queste problematiche si legano all’investimento che da panacea di tutti i mali (che, tra l’altro, non esistevano al momento dell’avvio del progetto) si sta trasformando in una spada di Damocle sulla testa di tutti i lavoratori. Per quanto ci riguarda, torniamo a ribadire che per uscire da questa impasse, si renda necessario un cambio di rotta sotto il profilo organizzativo, produttivo e gestionale del quale al momento non vediamo traccia e, anzi, ci sembra che alcune figure aziendali vogliano far ricadere sui lavoratori la responsabilità della situazione attuale».

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