«All’ospedale di Narni ci hanno negato le cure». La Usl2 chiarisce e replica

«Ho accompagnato un’anziana ferita al braccio e mi è stato detto che il pronto soccorso stava chiudendo». L’azienda: «La guardia medica ha fornito cure adeguate»

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«Voglio denunciare quanto accaduto all’ospedale di Narni perché non si ripeta mai più». A contattare umbriaOn è una signora ternana che nel tardo pomeriggio di sabato si è trovata a soccorrere un’anziana signora caduta su un marciapiede. «La signora di 95 anni cadendo si è ferita ad un braccio – racconta -. Una ferita abbastanza profonda che inizialmente abbiamo fatto medicare in una parafarmacia vicina ma, vista la gravità, non me la sono sentita di lasciarla da sola e mi sono offerta di accompagnarla al pronto soccorso. Pensando di trovare meno confusione – prosegue – mi sono diretta all’ospedale di Narni ma, dato che in questi giorni in paese c’è la festa medievale, abbiamo trovato molto traffico e siamo arrivate qualche minuto prima della chiusura del pronto soccorso, intorno alle 19.50. La prima cosa che siamo sentite dire, senza nemmeno una visita, è stata che non si trattava di competenza loro e che ci saremmo dovute spostare al piano di sopra, alla guardia medica». Con la signora anziana dolorante «abbiamo raggiunto la guardia medica dove, dopo una veloce visita, ma almeno è stata effettuata, ci è stato detto che probabilmente sarebbe stata necessaria una cura antibiotica e che ci saremmo dovute recare di sotto al pronto soccorso. Ho spiegato che era da lì che venivamo e ho chiesto di scendere insieme per far comunicare i due reparti. Scesi tutti di sotto, dopo un veloce consulto tra i medici, ci è stato detto che il pronto soccorso stava chiudendo e che non avrebbero potuto assistere la signora. A quel punto sono andata in escandescenza perché secondo me i medici hanno il dovere di soccorrere una persona ferita, soprattutto una donna di quell’età. Il medico mi ha detto che avrebbe chiamato un’ambulanza per far portare la signora all’ospedale di Terni e che se non mi fossi calmata mi avrebbe denunciata. Ho provato più volte a chiedere il suo nome e cognome per essere io a denunciare il fatto, senza ricevere risposta. Ho riportato la signora a Terni e l’ho affidata alla nipote che è riuscita a condurla al pronto soccorso del ‘Santa Maria’. Ma il fatto non può rimanere impunito».

La risposta della Usl Umbria 2

«Acquisita la segnalazione – risponde in una nota la Usl Umbria 2, direzione ospedaliera di Narni e Amelia – la direzione medica del presidio ospedaliero di Narni ha avviato una verifica interna, acquisendo la testimonianza scritta dei sanitari chiamati in causa, per ricostruire i fatti e per eventualmente porre in essere azioni, misure, soluzioni per migliorare l’accesso degli utenti al punto di primo intervento, aperto tutti i giorni, per 12 ore, fino alle ore 20. Nel caso di specie – riporta la nota – al termine di una approfondita inchiesta interna, non emergono circostanze o comportamenti che possano confermare i disservizi lamentati dall’accompagnatrice che ha avuto un atteggiamento da subito aggressivo e poco educato nei confronti dei sanitari, inveendo contro il medico del punto di primo intervento, contro l’operatrice socio sanitaria, urlando e minacciando il personale. Dal punto di vista sanitario, la guardia medica di Narni ha invece prestato, come emerge dalla relazione medica, cure adeguate alla paziente, monitorando le sue condizioni fisiche generali e la ferita lacerocontusa provocata da una caduta e inizialmente medicata da un farmacista. Alla richiesta impropria dell’accompagnatrice, che si è qualificata ai sanitari come passante presente al momento della caduta della signora, di somministrare un antibiotico, la professionista del servizio di continuità assistenziale, dopo una attenta osservazione, ha spiegato che avrebbe potuto prescrivere, e non somministrare, la terapia consigliando comunque di recarsi al pronto soccorso più vicino, ossia quello di Terni, per una medicazione adeguata». La guardia medica, ricorda la Usl Umbria 2, «per confermare la correttezza dell’operato della dottoressa, è un servizio medico di continuità che fornisce assistenza sanitaria e cure mediche di base ai cittadini fuori dalle ore di lavoro degli studi medici tradizionali, indirizzando i pazienti verso strutture ospedaliere, in caso di necessità, dopo aver valutato i sintomi del paziente ed eseguito gli esami clinici e diagnostici di routine e garantisce la prescrizione di farmaci. Malgrado il punto di primo intervento di Narni fosse ormai chiuso – prosegue la Usl Umbria 2 – l’accompagnatrice ha deciso lo stesso di recarsi presso tale servizio, inveendo con un tono definito dai presenti aggressivo contro il personale che si era offerto di contattare il 118 per attivare il trasporto sanitario, rifiutando l’aiuto e minacciando querele e denunce. Tutto ciò nonostante fosse a conoscenza dell’orario di chiusura del punto di primo intervento: l’accompagnatrice aveva chiamato alle 19.10 circa il centralino per chiedere informazioni e le era stato fatto chiaramente notare che se non fosse venuta subito, avrebbe trovato il servizio chiuso. Dalla ricostruzione dei fatti, dal colloquio avuto con i sanitari presenti e acquisite le relazioni scritte dei professionisti coinvolti e chiamati in causa, la direzione ospedaliera e la Usl Umbria 2 non rilevano alcun disservizio. Da censurare, eventualmente, un atteggiamento inutilmente impetuoso e violento, almeno dal punto di vista verbale, decisamente inappropriato in ogni circostanza, a maggior ragione in un luogo di cura e di degenza».

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