Alla fine di settembre del 2018 era stato arrestato dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Amelia – coordinati dal capitano Raffaele Maurizi – per detenzione di droga a fini di spaccio. L’uomo – il 63enne U.B. originario di Narni e residente a Fornole (Amelia), ex bidello della scuola primaria in pensione – era stato condannato in primo grado dal tribunale di Terni e quindi dalla corte d’appello di Perugia che aveva ridotto la pena a 4 anni di reclusione e 18 mila euro di multa. Una sentenza, quest’ultima, passata in giudicato lo scorso maggio a seguito di decisione della Suprema corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa del 63enne.
L’arresto, il primo
L’uomo era stato trovato in possesso di circa 185 grammi di cocaina nascosti nell’abitazione, per un totale stimato in 345 dosi da cui avrebbe potuto ricavare circa 15 mila euro. Un’attività di spaccio condotta, secondo gli inquirenti, lontano da occhi indiscreti, fra le mura di casa, con una clientela per lo più giovane e pronta a pagare 70 euro ciascuna dose. Un’attività stroncata dall’Arma a cui, nel corso del 2020, ha fatto seguito un altro arresto del 63enne, sempre da parte dei carabinieri amerini. Per quest’ultima vicenda, l’iter giudiziario è ancora in corso.