Antonello Fassari al ‘Comunale’ di Narni

Il testo di Feydeau, ‘L’hotel del libero scambio’ debutterà domenica 16 ottobre alle 17.30

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Ancora una volta la ‘Compagnia Orsini’ ha scelto di debuttare con un suo spettacolo al Comunale di Narni. Domenica 16 ottobre alle 17.30 la stagione s’inaugura con l’anteprima nazionale de ‘L’hotel del libero scambio’. Per l’occasione il divertente testo di di Georges Feydeau è stato adattato da Roberto Valerio e Umberto Orsini.

Una lunga e amara risata «In questi anni Feydeau è stato spesso rappresentato in Germania come archetipo di un teatro che pone il suo sguardo sull’imbarbarimento della media borghesia dell’800 che ha portato a disastri sociali immensi», spiega Roberto Valerio. «Quest’ottica così moderna è la molla che ci ha spinti verso questo testo per svelare, attraverso lo superficie dei meccanismi automatici di una comicità collaudata, lo scheletro di una struttura malata nel profondo. Una lunga e amara risata che deve risuonare nell’animo dello spettatore come un allarme al degrado politico e sociale a cui stiamo assistendo anche nella nostra società».

Feydeau racconta «i vizi dei suoi contemporanei del 1894, che sono anche i nostri vizi. Anzi, a distanza di un secolo quei vizi si sono ingigantiti clamorosamente. Come tutti i grandi autori sa respirare il proprio tempo, sa descrivere il profondo dell’animo umano che è sempre lo stesso anche a di stanza di più di cento anni. Riprende i topos della commedia antica e li trasforma in personaggi contemporanei, le maschere antiche e della commedia dell’arte diventano personaggi credibili che possiamo incontrare ogni giorno per strada.

Recitazione antinaturalistica «Grazie a una nuova traduzione e a un nuovo adattamento del testo – conclude Roberto Valerio -, i dieci attori dello spettacolo saranno impegnati in una recitazione antinaturalistica, in maschera. Riusciremo a passare dal ballo al canto e alla recitazione in modo naturale. Riusciremo a costruire una commedia dal sapore amaro, una commedia in cui si riderà in modo intelligente e raffinato, senza mai perdere di vista l’obiettivo di raccontare una società ‘malata’ e attratta dall’erotismo, una società ipocrita che condanna in pubblico le stesse cose che poi in privato si concede».

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