Una donna di 53 anni è stata rinviata a giudizio dal Gup Piercarlo Frabotta con l’accusa di circonvenzione di incapace: stando a quanto raccolto in sede di indagine, avrebbe approfittato della fiducia e dello stato di incapacità di un anziano sacerdote, suo parente, a cui faceva da perpetua. L’uomo, 93enne, è molto noto nell’eugubino, essendo stato parroco in diverse parrocchie.
La segnalazione dei parenti
Secondo l’accusa, il prete aveva consegnato alla donna le carte di credito che le hanno permesso negli anni di entrare in possesso di ingenti somme di denaro in contanti, di fatto sottraendole all’anziano uomo. Al centro del contendere – come denunciato da altri parenti – anche una polizza sulla vita che aveva come unico beneficiario proprio la perpetua. Proprio la segnalazione dei congiunti ha fatto scattare le indagini del pm Gemma Miliani. La notizia è riportata dal Corriere dell’Umbria.