Arvedi guarda oltre l’acciaio: nasce una newco per sviluppare nuove attività

La neonata società potrà spaziare dalla chimica ai rifiuti fino all’energia. E si punta anche alla formazione del personale esterno

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Non più solo acciaio per il gruppo Arvedi, proprietario dell’Ast di Terni: l’azienda di Cremona starebbe infatti guardando oltre la siderurgia, attraverso la creazione di una newco dal nome Investimenti Industriali Italiani, che ha l’obiettivo di diversificare e arricchire le attività dello stesso gruppo. L’indiscrezione è riportata da Milano Finanza e apre nuovi scenari di espansione.

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I dettagli

La nuova società è interamente controllata dalla principale holding del gruppo, Finarvedi: si tratta – spiega il quotidiano finanziario – di una società a responsabilità limitata al momento inattiva, ma che potenzialmente si occuperà non solo della produzione siderurgica, ma anche di settori come meccanica, elettromeccanica, elettronica, chimica, gomme, materie plastiche, trading energetico e gestione dei rifiuti. Inoltre, la società avrà la possibilità di acquisire quote in imprese attive non solo nel settore siderurgico ma anche in quello metallurgico ed energetico.

Le altre novità

Non si tratta dell’unica mossa in ambito societario del gruppo Arvedi, che ha anche esteso di 20 anni la durata della holding Finarvedi, dunque fino al 31 dicembre 2070. Inoltre – riporta sempre Milano Finanza – ha anche ampliato il proprio oggetto sociale, includendo anche l’attività di formazione del personale. L’obiettivo è quello di estendere questo tipo di attività, sempre nell’ambito della siderurgia, dai propri 6.400 dipendenti anche ad altre aziende esterne, non solo italiane. Finarvedi ha un fatturato di oltre 7,7 miliardi di euro e una produzione annua di acciaio di quasi 6 milioni di tonnellate.

I temi in sospeso

Nuove mosse, dunque, per il cavalier Giovanni Arvedi, il cui nome negli ultimi mesi è stato più volte associato al tema del rilancio dell’ex Ilva, ora in amministrazione straordinaria. In attesa di vedere quale sarà il destino dell’acciaieria di Taranto, intanto, c’è anche da capire quando si concretizzerà l’agognato accordo di programma per Acciai Speciali Terni, la cui firma è ancora ferma al palo.

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