La fine di una storia d’amore, dopo 10 anni di matrimonio e la nascita di tre figlie, si era trasformata in un’ossessione per una donna. L’ex marito la minacciava e perseguitava non riuscendo ad accettare l’inizio di una nuova vita senza di lui.
La segnalazione Giunge prima di Natale agli agenti del commissariato di polizia di Assisi, che grazie all’attenzione costante e puntuale, garantita anche attraverso l’operatività preventiva e di controllo del territorio della quadra volante del commissariato, hanno assicurato il monitoraggio degli spostamenti dell’uomo scoprendo veri e propri atti persecutori quotidiani e continuativi confronti dell’ex moglie che per disperazione era stata costretta a lasciare la sua abitazione e trasferirsi con le figlie dai propri genitori. L’ex marito presidiava anche la nuova abitazione, sostando ogni notte all’interno della propria autovettura, che nascondeva sotto gli alberi per non essere visibile.
Pedinamenti continui Inseguimenti e appostamenti nei luoghi da lei frequentati, nell’ossessiva convinzione di beccarla con un altro uomo e avere così finalmente la conferma patologicamente consolatoria dei suoi tradimenti e dunque della sua ragione. L’uomo, infatti, aveva addirittura inscenato una finta partenza fuori Regione per poter controllare meglio i movimenti e le frequentazioni dell’ex moglie nella convinzione che così la donna avrebbe agito in piena libertà.
Cercava di impietosirla Dal presunto malore inscenato per indurla ad avere sensi di colpa al ricordo nostalgico dei momenti più belli nelle ricorrenze particolari come san Valentino, gli atti persecutori dell’ex marito si sono inaspriti. Centinaia gli sms inviati convulsivamente dall’uomo che, alternando speranza e amore a rancore e sconforto più assoluto, a volte la implorava, a volte la minacciava, pretendendo che la stessa tornasse sui suoi passi.
Telefonate minatorie Numerose ed inquietanti quelle che effettuava anche nei confronti di altri uomini additati da lui come presunti amanti della donna, ritenendoli la vera causa della fine del loro matrimonio e l’ostacolo ad una loro riappacificazione. “Se continui ti strappo il cuore”, questa sarebbe stata la fine se non avessero desistito dai loro intenti.
I primi accertamenti E le prime dichiarazioni raccolte dagli agenti del commissariato di Assisi, diretto dal commissario capo Francesca Di Luca, hanno fatto scattare l’immediata denuncia per violenza privata e minaccia grave nei confronti dell’ex moglie e di un suo presunto amante e l’attivazione di un piano di monitoraggio e controllo di sicurezza sull’evolversi degli eventi, convinti che l’uomo non avrebbe desistito dai suoi comportanti.
Gli incontri sempre più pericolosi Neanche la consapevolezza di un procedimento penale a suo carico e l’alta probabilità di una sua condanna, hanno ostacolato il proposito dell’uomo di intimidire la moglie. Non solo con il passare del tempo, la libertà di movimento della donna era stata condizionata e di fatto limitata, ma anche di comunicazione. I suoi profili sui social network sono stati violati, controllati gli accessi, lette le comunicazioni. Per l’uomo il mondo virtuale era stato il luogo dove tutto era iniziato: l’occasione di incontri e la fuga dalla realtà domestica e routinaria.
Il manoscritto In un’occasione, dopo aver preteso un ultimo incontro chiarificatore, l’ex marito ha letto alla donna il contenuto: due diversi opposti epiloghi che la loro storia avrebbe potuto avere. La riappacificazione e la fine degli atti persecutori o la prospettazione di un finale diverso, più inquietante, facendo ventilare la possibilità che finisse male per tutti. A lei soltanto la scelta e la responsabilità di decidere.