Una visita a sorpresa al monastero delle suore Clarisse di Spello, poi un passaggio – anche questo fuori programma – in quello della Clarisse di Assisi, infine l’arrivo al Sacro Convento, la messa nella cripta di San Francesco e la firma di ‘Fratelli tutti’: giornata umbra, quella di sabato, per Papa Francesco, giunto nella città serafica in forma privata per siglare la terza enciclica dall’inizio del suo pontificato.
Emozione e preghiera
In Umbria il Pontefice è giunto a bordo della sua auto, una Golf. Intorno alle 11,30 ha fatto tappa a Spello, nello stesso monastero già visitato in precedenza. Al suo arrivo è stato accolto, all’esterno, da un piccolo gruppo di fedeli del posto che lo ha acclamato. La sua auto è però subito entrata nel cortile interno della struttura e quando il pontefice è sceso ha rivolto loro un cenno di saluto. Ad attendere Papa Francesco le Clarisse che lo hanno protetto dalla pioggia con degli ombrelli bianchi. Nel monastero il pontefice si è trattenuto anche a pranzo, prima del trasferimento verso Assisi, dove è giunto intorno alle 14. Anche qui ha fatto visita alle Clarisse, poi il veloce trasferimento verso la Basilica, dove è stato accolto da padre Mauro Gambetti, il custode del Sacro convento di Assisi. Qualche centinaio i fedeli presenti, tutti rigorosamente con la mascherina e a distanza di sicurezza. Nella cripta di San Francesco Bergoglio ha tenuto una messa – senza omelia – di fronte ad una ventina di persone tra frati e suore, oltre al sindaco di Assisi Stefania Proietti e al vescovo Domenico Sorrentino. Al termine della liturgia la firma di ‘Fratelli tutti’, enciclica che segue la ‘Lumen fidei’ del 29 giugno 2013 e la ‘Laudato sì’ del 24 maggio 2015. Intorno alle 16, infine, dopo il saluto ai frati, il pontefice ha lasciato la Basilica per fare ritorno in Vaticano. «Aspettiamo Papa Francesco con tanta gioia e gratitudine – aveva detto il custode del Sacro Convento, padre Mauro Gambetti – lo aspettiamo innanzitutto come un fratello che ci consegna questa enciclica Fratelli Tutti, che parla di fraternità . E parla del suo modo di essere nei nostri confronti. E lo aspettiamo come successore di pietro, colui che continua ad additarci la via della felicità piena, perché è la strada di Gesù, dove tutto l’uomo, tutta l’umanità , tutta la bellezza dell’umanità si compie».
La presidente Tesei: «Viene rinnovato e sigillato un invito universale alla fratellanza»
È con grande piacere, e profonda gratitudine per la sua visita, che accogliamo in Umbria il Santo Padre», evidenzia la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei. «Papa Bergoglio torna ad Assisi e lo fa alla vigilia della ricorrenza di San Francesco, lanciando così, ancora una volta, un messaggio di grande attenzione allo spirito francescano, nella direzione di umiltà e rispetto del ‘creato. In questo luogo riconosciuto ovunque come luogo di pace, il Santo Padre firma la sua terza Enciclica, ‘Fratelli tutti’, riprendendo gli insegnamenti che Francesco ha donato al mondo. Una Enciclica di grande importanza che viene considerata la summa di sette anni di papato. Già nelle sue udienze Papa Bergoglio ha più volte sottolineato la necessità di perseguire il bene comune attraverso la sussidiarietà e la partecipazione di tutti, il bisogno di mettere in campo un forte spirito di servizio per uscire dalla crisi attuale e per guarire della malattie interpersonali e sociali. Nella nostra regione viene dunque rinnovato e sigillato un invito universale alla fratellanza, che va oltre i singoli credo religiosi, e che vuole indicare la strada da percorrere verso un mondo post-pandemia».
Il sindaco Proietti: «Profonda emozione»
Così il sindaco di Assisi, Stefania Proietti: «Abbiamo vissuto con emozione e gioia la visita di Papa Francesco ad Assisi sulla tomba del nostro Santo. Un dono meraviglioso, straordinario per la nostra comunità . È la quarta volta che il Santo Padre viene nella nostra città , la terza che lo accolgo in veste di sindaco. Ma oggi ad assistere alla santa messa officiata dal Pontefice non c’ero solo io ma tutta la cittadinanza che ho il privilegio e l’onore di rappresentare. La visita del Papa è stata nel segno e nel nome di San Francesco, qui ha voluto firmare proprio sull’altare la terza enciclica Fratelli tutti, in linea con i valori di pace, povertà e fraternità universale. Dopo l’enciclica ‘Laudato sì’ ispirata al Cantico delle Creature, Papa Bergoglio ha voluto caratterizzare il suo Pontificato con questo ennesimo regalo alla patria di Francesco e all’umanità intera proprio per esaltare i temi dell’amicizia sociale, della solidarietà e della fraternità in un momento storico particolare, sentimenti che tutti gli uomini e le donne sono invitati ad ascoltare con la mente e il cuore. Rivolgo a nome della Città un affettuoso ringraziamento al Santo Padre per essere venuto ancora una volta ad Assisi e aver voluto sottolineato il valore universale del messaggio di San Francesco, patrono d’Italia».
Il presidente Bacchetta: «Messaggio universale di fratellanza»
Così il presidente della Provincia di Perugia, Luciano Bacchetta: «La quarta volta di Papa Bergoglio ad Assisi è motivo di grande emozione per tutta la comunità della nostra Provincia. È il segno che nel nome di San Francesco la missione del Santo Padre si estrinseca sulla Chiesa Universale portando i valori di povertà , amore e pace su tutta la terra. Già nell’annunciare il nome Francesco con il quale intraprendere il suo Pontificato, poi con l’enciclica ‘Laudato sì’ ispirata al Cantico delle Creature, Papa Bergoglio aveva chiaramente dato il segno della sua missione e oggi con la firma della terza enciclica ‘Fratelli tutti’, siglata subito dopo aver celebrato la messa nella cripta della Basilica inferiore di San Francesco, ha delineato la volontà della Chiesa di esaltare i valori della fraternità e dell’amicizia sociale. Sentimenti che tutti i fedeli, ma anche i non fedeli sono tenuti ad ascoltare con attenzione facendo parlare il proprio cuore specialmente in un momento in cui il mondo sta vivendo angoscia e timori e che necessitano più che mai di solidarietà e comprensione. Rivolgo quindi un grato pensiero al Santo Padre per aver ancora una volta sottolineato il valore universale del messaggio del Poverello di Assisi che ha impregnato la cultura e le sensibilità degli umbri».