Ast, Acciaieria ferma: la Rsu alza la voce

Terni, confermate le anticipazioni di umbriaOn: un difetto di approvvigionamento provoca lo stop della produzione

Condividi questo articolo su

di M.T.

Era tutto vero. Il reparto Acciaieria della ThyssenKrupp Ast si è fermato – come umbriaOn aveva anticipato – perché ci si era ‘dimenticati’ che per fare l’acciaio ci vuole un componente – l’Argon – che, all’improvviso, è venuto a mancare. E siccome l’Argon è indispensabile, si è fermato tutto.

Lo stop La conferma arriva da una nota che la Rsu ha fatto circolare in fabbrica: «In data odierna, dopo un’urgente richiesta di un incontro da parte della Rsu, si è svolto un incontro tra esecutivo di Ast e direzione aziendale in merito alle ragioni della improvvisa fermata per il reparto Acc. La causa scatenante della fermata è la mancanza di Argon. La forte discussione avvenuta sul tavolo ha visto l’esecutivo di fabbrica contrastare tutte le motivazioni apportate dalla direzione aziendale, al punto di evidenziare tutte le inefficienze del sistema organizzativo attualmente in campo».

Le critiche Secondo la Rsu, «era necessario chiarire approfonditamente queste questioni perché da esse ne deriva una inaccettabile perdita di produzione e relativi profitti. Come per noi era inaccettabile la gestione del personale che l’azienda aveva avviato scaricando complessivamente il peso della fermata sui lavoratori. A fronte di ciò, vista l’eccezionalità dell’accaduto, l’esecutivo ha chiesto e ottenuto la copertura totale di tutti i lavoratori tramite la Cigo (la cassa integrazione ordinaria; ndr) con integrazione salariale e il vincolo della volontarietà per tutti coloro che non ne possono usufruire. L’esecutivo di fabbrica ha inoltre ribadito con forza nel rispetto degli obbiettivi condivisi che tali eventi unitamente a tanti altri avvenuti in questi periodi non sono piu accettabili».

ThyssenKrupp La domanda che ci si pone, adesso – o, meglio, una delle domande – è questa: ma in Germania, i padroni lo sanno cosa succede in questa piccola provincia dell’impero che si chiama Terni? La preoccupazione, in casi come questi, che le notizie possano allarmare gli azionisti, non vale? Probabilmente qualche altra testa comincia a traballare, dalle parti di viale Brin.

 

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli