Qualcosa inizia a muoversi sul fronte di Acciai Speciali Terni, dopo che nelle ultime ore la direzione generale Competition della Commissione europea ha risposto alla richiesta di accesso ai fondi Pnrr, rimandando gli atti ai ministeri competenti (Mimit e Mase) per chiedere alcune specifiche prescrizioni nei confronti dell’azienda. È quanto emerso giovedì mattina nel corso del tavolo regionale convocato a palazzo Donini dalla presidente della Regione, Donatella Tesei, con i sindacati e i vertici dello stabilimento. Presente l’ad del gruppo Finarvedi, Mario Caldonazzo.
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Dieci giorni di tempo
Se tutto filerà liscio sarà un decisivo passo in avanti nell’iter verso la firma dell’Accordo di programma, anche se i tempi per la concretizzazione rimangono ancora un’incognita. Entro dieci giorni l’azienda deve risolvere alcuni nodi – comunicandolo al governo una volta che ciò sarà avvenuto – per sbloccare l’invio dei fondi, dunque rimane la cautela, anche nei giudizi da parte sindacale. Intanto però l’ad del gruppo Finarvedi, Caldonazzo, ha dato la disponibilità a illustrare il piano industriale in sede aziendale. Il 14 novembre prossimo il confronto si sposterà invece al Mimit per l’incontro sollecitato ripetutamente dalle organizzazioni sindacali al Governo. Ma – stando a quanto emerso finora da fonti sindacali – in quella sede per ora non è prevista la presenza dell’azienda.
La nota della Regione
Dalle notizie in possesso di Regione ed azienda – ha spiegato palazzo Donini in un comunicato diffuso al termine dell’incontro –
«la dg Competition della Commissione Europea ha trasmesso una comunicazione di risposta al governo in cui ha tracciato alcune richieste prescrittive, in merito all’eleggibilità del fondo Pnrr ‘hard to abate’ a sostegno dell’Accordo di programma Ast, che l’azienda, però, ritiene sostenibili e che impegnano ulteriormente il governo ad una risposta alla dg Competition della Commissione europea entro 10 giorni lavorativi». L’ad Caldonazzo, nel corso del suo intervento, ha quindi ripercorso «l’iter e le interlocuzioni che azienda e Regione hanno intrapreso con le istituzioni nazionali e europee su tutti i temi caratteristici dell’Accordo di programma, propedeutico al nuovo piano industriale per il quale, comunque, l’azienda ha già investito circa 100 milioni di euro e, una volta avuto il parere favorevole della Commissione europea, è pronta ad investire ulteriori 800 milioni di euro nel piano industriale di decarbonizzazione, in parte largamente minoritaria oggetto di finanza agevolata. Caldonazzo – conferma infine la nota – ha contestualmente fornito la disponibilità dell’azienda, come richiesto da Tesei e sindacati, a discutere del piano industriale in un incontro azienda-sindacati in Ast».
Cgil: «Unica nota positiva, il piano industriale condiviso con i sindacati»
La Cgil – segreteria regionale, di Terni e la Fiom ternana – spiega che nell’incontro «si sono evidenziate procedure lunghe e complesse, sicuramente note agli interlocutori aziendali e istituzionali da mesi, ma che non erano mai state dichiarate in precedenza. In sostanza nella riunione non si registrano passi avanti, né sui temi né sui contenuti dell’Accordo di programma. L’unica nota positiva – afferma la Cgil – è stata la disponibilità dell’azienda, stante questa situazione, a condividere da subito il piano industriale con le organizzazioni sindacali in sede aziendale. Per quanto ci riguarda il piano industriale in discussione, viste le ingenti risorse che lo caratterizzeranno, non può che essere un piano di sviluppo per Ast e l’intero territorio, contraddistinto da sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Ora ci aspettiamo dal Mimit, a partire dalla riunione convocata per il 14 novembre, ad oggi solo con le organizzazioni sindacali, di conoscere quali sono gli impegni del Governo, delle istituzioni locali e dell’azienda per concretizzare la misura e le tempistiche degli investimenti».
Cisl: «Valorizzare il brand di Terni»
«Fim e Cisl ritengono Acciai speciali Terni un pilastro fondamentale per lo sviluppo del territorio locale regionale e nazionale. Per questo motivo rinnoviamo l’invito che per creare le condizioni di un futuro duraturo della fabbrica di viale Brin, serve l’impegno di tutti gli attori per traguardare l’Azienda verso il raggiungimento di un lavoro dignitoso, stabile e di qualità ottenuto coniugandolo con i criteri della sostenibilità, ambientale, economica e sociale. Come Fim e Cisl riteniamo che debbano ancora essere ulteriormente approfondite le tematiche che riguardano le infrastrutture e dell’energia. Altro capitolo è quello del recupero delle scorie e l’utilizzo, ancora per qualche anno, della discarica. Per questo come Fim e Cisl riteniamo il percorso fin qui effettuato utile anche se siamo consapevoli che non sia definitivo. Per questo ci dovrà vedere impegnati su questo tema fino alla definizione dei vari aspetti che dovrà mettere al sicuro Ast con le sue produzioni e quote di mercato, i lavoratori operai, impiegati e quadri e tutto il territorio, con il suo indotto. Tenendo presente tutto ciò il 14 novembre parteciperemo alla riunione del Mimit per conoscere e discutere degli ulteriori aggiornamenti nella consapevolezza che l’Azienda si è resa disponibile a discutere nelle sedi appropriate e con i rappresentanti dei lavoratori di piano industriale, piano ambientale, piano occupazionale. Obiettivo di tutti è quello di valorizzare il brand di Terni, laboratorio del cambiamento tenendo presente che l’innovazione è un processo collettivo che coinvolge più attori, pubblici, privati, forze sociali. Il piano industriale per le acciaierie di Terni costituisce, tra l’altro, uno dei principali elementi di rilancio della siderurgia italiana che ha bisogno di essere accompagnato da un accordo di programma importante ed efficace che sostenga lo sviluppo del polo siderurgico ternano. Come Fim e Cisl ribadiamo che tocca al Governo, alle Istituzioni, Regione, Provincia, Comune, dimostrare in tempi rapidi e certi insieme alle parti sociali che si possono confezionare progetti di politica industriale a sostegno di Ast. È una occasione da non sprecare».
Uilm soddisfatta
Giudizio positivo in merito all’incontro in Regione da parte della Uilm, che in una nota spiega che «l’azienda ha confermato tutti gli impegni annunciati al suo ingresso in Ast. Inoltre, novità fondamentale – prosegue il sindacato -, la proprietà si è resa disponibile sin da subito a confrontarsi sul piano industriale e sul progetto di sviluppo che il sito dovrà avere per i prossimi anni». Nelle prossime ore dovrebbe essere concordata la prima data del confronto. «Gli asset, gli assetti, gli investimenti e i livelli occupazionali – conclude la Uilm – sono elementi fondamentali a cui non si può rinunciare».