Ast e Treofan, doppia lettera al Mise: «Convocare i tavoli»

Metalmeccanici e chimici nazionali scrivono al viceministro Todde per sollecitare il confronto

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di F.L.

I sindacati nazionali si muovono per sollecitare il governo ad occuparsi delle due principali questioni industriali aperte del territorio ternano, quelle che riguardano l’Ast e la Treofan. I comparti dei metalmeccanici e dei chimici di Cgil, Cisl e Uil hanno infatti scritto, ciascuno per il proprio ambito di competenza, due lettere indirizzate al viceministro allo sviluppo economico, Alessandra Todde, per sollecitare la ripresa dei rispettivi tavoli di confronto.

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Qui Ast

Per quanto riguarda Ast la missiva – indirizzata anche all’amministratore delegato dell’acciaieria, Massimiliano Burelli – arriva a sei giorni dall’annunciata vendita del sito al gruppo Arvedi. Una notizia appresa con generale soddisfazione da istituzioni locali e sindacali, che dovrà però trovare conferma dall’ok dell’Antitrust europeo e, soprattutto, nel piano industriale da parte dell’acquirente. In tutto questo c’è da gestire la fase di transizione da una proprietà all’altra, che potrebbe durare fino a nove mesi. Per questo le sigle di comparto della triplice – Fim, Fiom e Uilm – chiedono ufficialmente «la convocazione di un incontro per un aggiornamento del tavolo di monitoraggio e per un confronto sul previsto percorso di assegnazione definitiva e sulle modalità di gestione della fase transitoria dei prossimi mesi, fino alla conclusione del percorso stesso».

Qui Treofan

Continuano ad esserci ben altri e più scuri orizzonti per la Treofan, ad ormai sette mesi dall’accordo tra sindacati e Jindal sulla messa in liquidazione dell’azienda del polo chimico. L’ultimo incontro al ministero è datato 5 luglio, da allora non sembrano esserci stati passi in avanti, nonostante in quel tavolo si fosse parlato della prossima elaborazione di un piano per il sito produttivo da parte dell’advisor nominato per la reindustrializzazione del sito. In questo caso sono stati quindi Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec a prendere carta e penna per sollecitare urgentemente «il monitoraggio di riconversione industriale del sito di Terni». Il tempo scorre inesorabilmente e febbraio, mese in cui scadrà la cassa integrazione straordinaria per i 140 lavoratori, è ormai dietro l’angolo. Nonostante i proclami giunti da più parti, per ora non c’è nulla di concreto per il loro futuro.

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