Su un punto sembrano essere tutti d’accordo: occorre arrivare «quanto prima» alla firma dell’accordo di programma per Acciai Speciali Terni. Su modalità e contenuti dell’intesa, però, Regione Umbria e Comune di Terni sembrano avere versioni differenti: per il neo-assessore regionale allo sviluppo economico, Francesco De Rebotti, è «il fattore dei costi energetici a frenare la firma», mentre per il sindaco Stefano Bandecchi il tema energetico non è dentro all’accordo di programma, che in realtà «è già stato raggiunto ed è stato fatto solo per un motivo: il disinquinamento della città».
TUTTO SU AST – UMBRIAON
Queste in sintesi le posizioni emerse durante la seduta della III commissione consiliare di palazzo Spada, convocata venerdì mattina per ascoltare proprio De Rebotti, alla sua prima uscita ‘in esterna’ sul territorio dopo l’insediamento a palazzo Donini. All’ordine del giorno «le iniziative e lo stato delle interlocuzioni» tra Regione e Mimit sull’accordo.
L’assessore ha spiegato che il dialogo con il ministero «è sempre in corso», annunciando che la prossima settimana si svolgerà un incontro tecnico per valutare le soluzioni-ponte o post-2029 sul tema dell’energia. Al momento, dunque, rispetto all’incontro del ministero del 30 dicembre, non sono emersi – almeno pubblicamente – ulteriori novità, mentre la deadline di febbraio per la firma si avvicina. Ulteriore elemento che rende ancora più intricata la questione: De Rebotti ha spiegato che il contenuto dell’accordo non è ancora nella sua disponibilità, Bandecchi dice invece di conoscerlo, salvo poi aggiungere che un vero testo ancora non c’è.
«Questo è il primo appuntamento che mi vede all’esterno della sede regionale – ha premesso durante il suo intervento l’assessore De Rebotti – e sono felice di essere a Terni. La sinergia e la collaborazione sono indispensabili per raggiungere risultati. Il 18 dicembre, un mese fa, si è insediata la giunta regionale e la mia prima preoccupazione è stata quella di presentarmi perchè intendo mettere a disposizione il mio impegno per questo territorio su tanti progetti che riguardano tutte le mie deleghe. È mia intenzione dedicare un appuntamento su questi temi per fare il punto e gettare la palla in avanti. Dobbiamo recuperare il senso di una stagione del Pnrr ormai agli sgoccioli, che non sappiamo che impatto avrà in termini di sviluppo e occupazionali, e predisporci a programmare e a intercettare nuove risorse per il sud dell’Umbria. Questo entro breve tempo, in un paio di mesi dovremmo poter attivare questo confronto».
Quante alle acciaierie, «la prima mia volontà è stata quella di farmi conoscere e accompagnare la conoscenza che ho di questa realtà a cui sono molto legato. Quindi l’incontro con Arvedi e poi con i sindacati e il Comune di Terni, incontri nel corso dei quali abbiamo registrato elementi di novità e chiarezza. Il tema è quello della firma dell’accordo e della messa a terra degli investimenti da parte di Ast, che in parte ha già iniziato a muoversi. Rimane ad oggi un problema più volte sollecitato dall’azienda che è quello dei costi energetici, il fattore che frena la firma dell’accordo. La verifica tecnica sui costi prevede un impegno della Regione e Governo. È indubbio che la vicenda possa essere gestita in maniera innovativa dal 2029 in poi e la Regione su questo è già impegnata per rivedere la legge regionale delle concessioni a favore di tutte le imprese del territorio. Nei prossimi giorni dovremo entrare nel merito e discutere di ipotesi di presa in carico da parte del Governo della gestione contingente dei costi energetici. Lo sforzo da fare è nella direzione di mantenere l’area a caldo, quella più sensibile ai costi energetici. Questa fase serve concentrarci a sostenere, a più livelli istituzionali, questa fase che è anche rivendicativa e chiedere la firma, la messa a terra investimenti, la revisione del piano industriale».
«Ringrazio la giunta regionale e l’assessore – ha detto dal canto suo il sindaco Bandecchi – per essere venuto con una sollecitudine che dimostra che il rapporto con Terni vuole essere serio costruttivo e dinamico. Non vorrei sembrare inopportuno, dunque, nel rompere un idillio istituzionale parlando con franchezza. Sposo in pieno le sue parole, ma dobbiamo uscire da qui con una situazione vera. Lei ha detto che come Regione, Comune e Governo dovremmo avere un’idea precisa da presentare all’azienda. Rispetto a questo devo mettere dei punti focali, nell’ottica della collaborazione. Non perda tempo assessore a studiare un dossier, perché tutto era già stato fatto dalla Regione. L’accordo di programma è già stato raggiunto ed è stato fatto solo per un motivo: il disinquinamento della città. Si è conclusa un’operazione al ministero che riguarda il settore ecologico. Non è un accordo industriale produttivo che può riguardare l’investimento energetico».
In pratica gli unici soldi messi finora a disposizione sarebbero quelli del ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, per la realizzazione della centrale a idrogeno che dovrebbe permettere l’abbattimento della Co2. «Noi, Comune e Regione, oggi non possiamo fare niente se non dire all’Ast che i ternani non vogliono più respirare questa aria. Dobbiamo dirlo con fermezza altrimenti stiamo dando un vantaggio che non capisco. L’accordo ad ottobre era stato raggiunto e doveva essere firmato. Io dissi al ministro Urso che non è possibile aiutare un’azienda e non le altre. Io chiedo a lei assessore di impegnarsi con me a pretendere che Arvedi si presenti a firmare l’accordo. Arvedi a Cremona non ha chiesto sconti». E poi la chiusura, in stile Bandecchi: «Le supercazzole mi hanno scocciato. Smettiamoci di prenderci per il culo, lo dico a Urso, alla Regione, ad Arvedi e poi a tutti gli italiani».