Ast, i sindacati: «Delusi da modalità di relazione Arvedi»

Cgil, Cisl e Uil: «Passati oltre 40 giorni dalla richiesta di incontro. Notizie e annunci stentano a trovare concretezza». Serie di lavori in area Lac: revamping, forno e pass line

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«Tra qualche mese sarà ormai un anno dall’annunciato passaggio alla nuova proprietà, poi concretizzatosi nel gennaio 2022. Da allora si sono sempre e solo rincorse notizie a mezzo stampa e annunci, senza mai un incontro ufficiale con il sindacato confederale. Ma notizie e annunci oggi stentano complessivamente a trovare concretezza nei fatti». C’è chi è deluso dalle modalità di relazione che sta portando avanti il gruppo Arvedi a Terni: sono Cgil, Cisl e Uil di Terni. Mirino sul mancato confronto dopo la richiesta di oltre un mese fa.

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L’Ast

La delusione ed i quaranta giorni

Le organizzazioni sindacali spiegano di essere delusi «rispetto alle modalità di relazione con le parti sociali tenute sin qui dal nuovo gruppo Arvedi che ha acquisito Acciai Speciali Terni. Sono ormai passati oltre quaranta giorni da quando Cgil-Cisl-Uil di Terni hanno inoltrato una richiesta di incontro alla direzione aziendale del gruppo, per approfondire e conoscere il ruolo ed i progetti del gruppo Ast-Arvedi all’interno delle prospettive di sviluppo territoriale, con le attenzioni dovute alla salvaguardia e sviluppo dell’insieme dei livelli occupazionali nel processo di transizione. Incontro nel solco delle tradizioni sindacali territoriali». I sindacati sottolineano di essere «rispettose dell’autonomia nelle scelte che il nuovo Gruppo, a livello di nuove relazioni, intende costruire con il territorio, hanno piena consapevolezza che il confronto con le parti sociali non è dovuto, ma sicuramente, nella fase complessa che stiamo attraversando, esso può rappresentare un punto di avanzamento rispetto agli obiettivi di sviluppo territoriali».

IL TAVOLO CON I SINDACATI

Giovanni Arvedi

L’occasione persa

Per Cgil, Cisl e Uil avrebbe «dovuto essere volontà e necessità della nuova società conoscere, confrontarsi e stabilire una relazione con le parti sociali territoriali ternane, nel rispetto della storia di questo territorio, di quello che in questi anni è stato costruito e nel rispetto del movimento dei lavoratori che ha consentito ad Ast di essere ancora oggi un sito appetibile e strategico. Ne è l’esempio lampante il piano industriale che, esclusa qualche linea guida di per sé condivisibile, ancora oggi a distanza di un anno non ha trovato momenti di confronto, né una trascrizione, in sede ministeriale, degli impegni precisi in termini di investimenti, produzioni e relativi mix, innovazione tecnologiche di processi e prodotti, politiche commerciali e soprattutto sviluppo dei livelli occupazionali». I sindacati puntualizzano che nella richiesta «intendevano soltanto offrire un proprio punto di vista e sollecitare una discussione propedeutica al buon esito degli annunci fin qui fatti. Con rammarico prendiamo atto che questo buon proposito non sia stato colto e siamo convinti che il gruppo Arvedi stia perdendo una occasione. È evidente che Cgil, Cisl e Uil continueranno a seguire con attenzione gli sviluppi delle vicende Ast come è sempre stato nella storia del movimento sindacale in questa comunità». Ancora acque agitate nei rapporti.

LA FERMATA IN AST

Le notifiche di cantiere in serie

Serie di lavori in Ast: mirino su area Lac 

Nel contempo dal 1° agosto sono state depositate una serie di notifiche preliminari di cantiere – siamo in periodo di fermate – proprio in area Ast, quasi tutte legate all’area Lac e con durata relativamente breve: si parla della manutenzione del forno wb (29 giorni), di un revamping (20 giorni) e del ripristino dell’assetto gabbia combinato e della passline dei rulli. Più alcune lavorazioni edili (30 giorni) non distanti dall’ingresso principale.

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