Ast: Arvedi accelera anche sul premio di produzione. Martedì il tavolo con i sindacati

Terni – Dati positivi e ‘premio’ welfare di 250 euro ai lavoratori. I sindacati apprezzano ma ricordano le partite aperte

Condividi questo articolo su

Tutti i lavoratori di Ast avranno un ‘premio’ welfare di 250 euro, come segno di riconoscimento per i risultati positivi raggiunti dal gruppo Arvedi nei suoi primi cinque mesi al timone dell’acciaieria. A comunicarlo ufficialmente, in una lettera diretta a ciascun dipendente, è stato venerdì il cavalier Giovanni Arvedi, annunciando contemporaneamente che sarà avviato il confronto con i sindacati provinciali e le rsu per la definizione del premio di risultato, in quest’ultimo caso già da martedì 12 luglio. Una decisione presa – spiega Giovanni Arvedi – alla luce 09dell’aumento della produttività in tutti i reparti e dei dati economici e finanziari positivi nel primo semestre del 2022. Di seguito il testo integrale della lettera.

TUTTO SU AST – UMBRIAON

La missiva

«Sono trascorsi 5 mesi da quando il 1° febbraio di questo anno Acciai Speciali Terni è diventata parte del Gruppo Arvedi. Pochi mesi, importanti e molto impegnativi. Abbiamo iniziato a conoscerci reciprocamente; non è stato difficile perché ho trovato molta disponibilità a tutti i livelli. Da parte mia, con l’aiuto dei miei collaboratori, ho cercato in primo luogo di trasmettere i valori ed i principi su cui ho fondato e inspiro la mia vita imprenditoriale e condiviso i fondamenti tecnici, economici, commerciali e finanziari della gestione della nostra azienda, affinché torni ad essere competitiva per affermarsi su scala globale. Abbiamo lavorato insieme proficuamente, dialogando intensamente con i responsabili ed i tecnici per aumentare i volumi, migliorare la qualità, ottimizzare gli acquisti della materia prima, conquistare nuovi mercati con nuovi prodotti. In un contesto di grande difficoltà a causa delle conseguenze della guerra, in particolare sui costi energetici. Insieme abbiamo raggiunto i primi risultati positivi. Ne richiamo alcuni:

  • il Nickel scrap ratio (ovvero la percentuale di rottame di acciaio inossidabile nel mix di carica) è salito significativamente con benefici in termini di costi e consumi energetici;
  • il laminatoio a caldo produce regolarmente lo spessore 1,8 mm su larghezza 1500 mm, con beneficio a valle in termine di produttività dei laminatoi a freddo;
  • è cresciuta in modo deciso la quota di laminato a freddo sul mix produttivo, consentendo una migliore redditività;
  • la produttività di tutti i reparti è aumentata e sono migliorati i dati relativi alla sicurezza;
  • si è concluso processo di integrazione di Ast nel Gruppo, operazione delicata realizzata dai soggetti coinvolti con spirito costruttivo e affiatamento, creando le condizioni per un fruttuoso e reciproco rapporto sinergico;
  • i dati economici e finanziari sono stati positivi nel primo semestre.

Sono risultati significativi. Per questo abbiamo deciso di condividere con tutti voi la soddisfazione per il lavoro svolto ed abbiamo incaricato le direzioni competenti di assegnare a ciascuno un beneficio di 250 euro da utilizzare per gli acquisti più urgenti secondo le regole del welfare aziendale. Contemporaneamente sarà avviato il confronto con i sindacati provinciali e le rsu per la definizione del premio di risultato. Resta ancora molto da fare per migliorare il lavoro in Ast e raggiungere nuovi obiettivi di produzione e di vendite. Nella presentazione del piano industriale abbiamo annunciato quali sono i nostri obiettivi, con quali risorse ed in quanto tempo li vogliamo realizzare. Tutti dobbiamo fare la nostra parte per far sì che gli obiettivi si traducano in realtà per il bene di Ast e per un sereno futuro vostro e delle vostre famiglie. Anche da voi ci aspettiamo che prosegua la positiva collaborazione di questi primi cinque mesi».


Fiom-Cgil e Rsu: «Bene, ma piano industriale non passi in secondo piano»

A stretto giro sono la segretaria provinciale Fiom-Cgil di Terni e le rsu Fiom Ast a prendere posizione: «La Fiom considera positivo il riconoscimento che il Presidente Arvedi ha dato ai lavoratori, che in questi mesi con responsabilità hanno atteso la definizione dei nuovi assetti aziendali, garantendo livelli produttivi e standard di sicurezza molto elevati. Considera anche certamente positivo il clima in azienda, vista la volontà di ascoltare i lavoratori e di risolvere problematiche annose, quale quella del lavoro somministrato e precario, che di fatto, entro la fine dell’anno verrà annullato in azienda. Questa per noi è una delle azioni più importanti e significative, che qualifica fortemente le relazioni industriali in questa prima fase. Altrettanto positiva è la disponibilità a discutere da subito di un premio di risultato che ormai da troppi anni non viene più erogato. In questo contesto, però, dobbiamo ribadire che la discussione sull’accordo di programma e il piano industriale non può passare in secondo piano per nessuna ragione. Vale la pena ricordare che durante la presentazione delle linee guida del piano industriale, lo stesso presidente Arvedi precisò che ‘la chiave si sarebbe girata’ se il patto di territorio avesse contribuito a rendere competitiva l’azienda, per affrontare l’ambizioso progetto della totale decarbonizzazione del processo produttivo. Ad oggi non conosciamo gli esiti degli incontri presso i ministeri competenti e i fattori localizzativi che le istituzioni locali devono o possono mettere in campo per arrivare all’obbiettivo prefissato. Se ci sono, è ora che vengano fuori eventuali problemi o ritardi che di fatto rimettono in discussione quei tempi e quegli obiettivi. Ormai ci stiamo avvicinando ai due anni di totale assenza del Governo Italiano sulle vicende di Acciai Speciali Terni, infatti, l’ultimo incontro al Mise risale al 22 dicembre 2020 e ancora c’era la vecchia proprietà. È urgente, invece, sapere come si difende la strategicità delle nostre produzioni. Da questa discussione, dipendono anche le scelte di fondo del piano industriale e di conseguenza il futuro dell’azienda e di una intera comunità. In questi mesi di passaggio già abbiamo avuto modo di saggiare quali ricadute anche indirette le scelte di Ast hanno sui lavoratori dell’indotto e delle filiere produttive. Non possiamo restare ulteriormente nell’incertezza per quanto riguarda scelte commerciali e strategie complessive. Si stanno riorganizzando reparti e enti senza un piano complessivo o quanto meno senza un piano conosciuto dalle rsu. Non vogliamo e non possiamo nascondere anche le difficoltà che viviamo sul fronte sindacale, a quasi due mesi dalle elezioni per il rinnovo delle rsu, solo gli eletti della Fiom hanno chiesto formalmente di svolgere la prima riunione di insediamento, che non sembra essere una priorità. Quando hai percentuali di adesione al voto così alte e non si fanno funzionare gli organismi unitari eletti, in effetti si tradisce l’ampio mandato ricevuto e si svilisce il ruolo e la funzione del sindacato, che invece i lavoratori riconoscono. D’altronde il rinnovo si era reso necessario, in prima battuta, proprio per avere un mandato chiaro, rinnovato e un’autorevolezza capace di discutere il piano industriale. È paradossale – concludono – che questa inerzia, oggi, ci ponga di fronte ad un percorso che purtroppo non può essere unitario per mancanza di discussione e volontà. Per quanto riguarda la Fiom-Cgil di Terni in tutte le sue articolazioni, siamo pronti a qualunque confronto e ad assumerci le nostre responsabilità. Per ora giudichiamo le proposte in campo, ma anche i silenzi strumentali».

La Fim Cisl: «Bene l’azienda. Ora nuovi passi avanti e la politica si ‘svegli’ sull’accordo di programma»

Anche la Fim Cisl – segreteria provinciale e Rsu in Ast – fa il punto alla luce delle ultime novità: «Quello che stiamo attraversando è un altro momento cruciale per il futuro di Acciai Speciali Terni – afferma il sindacato in una nota -, dopo l’acquisizione da parte del Gruppo Arvedi che abbiamo salutato positivamente, come positivamente abbiamo giudicato gli obiettivi e le linee guida del piano industriale di un miliardo di euro. Come Fim Cisl, consideriamo positivamente sia l’apertura del tavolo sulla costituzione del premio risultato che il riconoscimento di quote aggiuntive di welfare a tutti i dipendenti. Riconoscimenti e ottenimenti che sono anche frutto delle sollecitazioni sindacali nei confronti dell’azienda fin dai primi incontri effettuati, con accordi importanti anche per la stabilizzazione dei lavoratori con contratto di somministrazione. E’ tempo di avviare con la proprietà un confronto sulla contrattazione di secondo livello in maniera strutturata ed esigibile, auspicando che tale contrattazione possa distribuire salario e diritti a tutti i lavoratori e le lavoratrici e affrontare temi dell’organizzazione del lavoro all’interno dei reparti, attraverso relazioni sindacali partecipate». Secondo la Fim Cisl «per garantire un futuro sostenibile alle acciaierie servirebbe lo sforzo da parte di tutti affinché quel miliardo di investimenti venga valorizzato fino all’ultimo centesimo: serve un accordo di programma con al centro il tema dell’energia green che veda protagonista da una parte il sistema idroelettrico e dall’altra quello dell’idrogeno. Su quest’ultimo fronte, Terni dovrebbe essere il punto di riferimento regionale. Occorre completare tutta la parte delle infrastrutture. Come Fim Cisl chiediamo ancora una volta di essere coinvolti per fornire il nostro contributo, mettendo in campo esperienza e competenza per rilanciare Terni e il suo comprensorio come capitale della manifattura sostenibile. Su questo fronte – osserva il sindacato – abbiamo l’impressione che la politica in questa fase sia poco attenta alle dinamiche in corso: l’accordo di programma rappresenta il fulcro per il prosieguo della fabbrica e del sistema manufatturiero perché, come i primi incontri con i ministeri di riferimento stanno confermando, l’Adp riguarda anche altri settori produttivi e di servizi del comprensorio. Dopo l’entusiasmo iniziale, abbiamo l’impressione che i tempi si stiano allungando non agevolando quei cambiamenti che il nuovo management ha rappresentato nelle linee guida del piano industriale. Noi come sempre siamo disponibili a fare la nostra parte, pronti a fornire il nostro contributo in maniera costruttiva, auspicando che gli attori interessati facciano la loro, per garantire un futuro alla fabbrica e un futuro al nostro territorio, rendendolo più attrattivo dal punto di vista industriale per un lavoro giusto di qualità e sostenibile».

Appalti, rsu, patto di territorio: in Ast tanti capitoli in sospeso

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli