Ast, ok al Mise sul piano ponte: «Azienda strategica»

Terni – Soddisfazione di istituzioni e sindacati: «Accordo importante, ora monitorare la vendita»

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di F.L.

Dopo la pre-intesa raggiunta in sede locale, martedì è arrivata anche la ratifica al Mise del piano industriale ponte presentato da Ast. In mattinata si è svolto infatti l’annunciato incontro in videoconferenza tra l’ad Massimiliano Burelli, le organizzazioni sindacali e gli enti locali. Presente anche la sottosegretaria Alessandra Todde.

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Fioroni: «Si traguarda il periodo verso la cessione»

Soddisfatto l’assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fioroni. «Si tratta di un accordo importante – dichiara – che consente di traguardare il periodo necessario alla realizzazione della procedura di cessione, con un livello di produzioni di 1.000.000 di tonnellate e di occupazione stabile, che garantiscono le prospettive aziendali e industriali del sito siderurgico di Terni. Le produzioni siderurgiche di acciai speciali del sito di Terni – prosegue Fioroni – rappresentano un asset di fondamentale importanza per lo sviluppo della città, dell’Umbria e dell’intera Nazione. Per questo la Regione Umbria continuerà con le istituzioni nazionali e locali nella sua opera di attento monitoraggio della procedura, al fine di garantire le migliori condizioni per la conferma dell’importanza strategica a livello Italiano del complesso industriale ternano e per l’importante tutela dei livelli occupazionali dello stabilimento».

Fiom: «Governo riafferma strategicità sito»

«L’intesa – sottolineano in un una nota trova soddisfazione in una nota Mirco Rota, coordinatore nazionale Fiom per la siderurgia, e Alessandro Rampiconi, segretario generale Fiom Terni – trova soddisfazione in entrambe le parti, in quanto garantisce livelli produttivi, impiantistici e occupazionali fino al 30 settembre 2021 e prevede investimenti nell’ambito della sicurezza e della produttività degli impianti. Il Governo si è reso disponibile a ratificare la pre-intesa riaffermando la strategicità del sito di Terni e a inserirla nel contesto del piano nazionale della siderurgia con le proprie specificità. Sarà avviato un tavolo di confronto per seguire la vicenda della vendita, a oggi non ancora formalmente aperta, in attesa del parere da parte del consiglio di supervisione di Thyssenkrupp. Per la Fiom ora è indispensabile che il Governo passi dalle disponibilità dichiarate ai fatti, mettendo in campo tutte le azioni e gli strumenti necessari per evitare che la particolare fase pandemica possa favorire la cessione a soggetti che non abbiano un profilo esclusivamente industriale a discapito del patrimonio industriale del Paese».

Uilm: «Investimenti, occupazione e volumi garantiti»

«Dopo la firma dell’intesa odierna al Mise che assicura investimenti, occupazione e volumi produttivi, il Governo deve essere attento alla procedura di cessione da parte di Thyssenkrupp per assicurare che l’acquisizione di Ast garantisca la piena continuità industriale e prospettiva di sviluppo del sito ternano» dichiarano Guglielmo Gambardella e Simone Lucchetti, rispettivamente coordinatore nazionale Uilm per la siderurgia e segretario Uilm Terni. «La sottoscrizione al Mise – continuano – dell’accordo preliminare raggiunto tra azienda e organizzazioni territoriali nei giorni scorsi, con 13 milioni di euro di nuovi investimenti e mantenimento dei livelli occupazionali e produttivi assicurerà le risorse necessarie per la manutenzione e l’efficienza degli impianti almeno fino alla vendita del polo dell’acciaio inox che, presumibilmente, avverrà nel corso del 2021. La ratifica dell’accordo ponte 2020-2021 rappresenta un importante segnale, sia per la multinazionale tedesca sia per i futuri acquirenti, che riconferma l’importanza strategica di Ast per il nostro sistema produttivo: sul sito siderurgico dell’inox non si può scherzare, Terni rappresenta un patrimonio industriale del nostro Paese. Al Mise è stata poi ribadita la necessità di avere la certezza che, in fase di valutazione delle offerte di acquisto, Thyssenkrupp prediliga la scelta di proposte di acquirenti che assicurino crescita dei volumi produttivi, dei livelli occupazionali ed adeguati investimenti per lo sviluppo industriale di Terni». «Crediamo che Ast Terni – proseguono i due sindacalisti – sia una realtà industriale appetibile perché potenzialmente profittevole – continuano – Il polo dell’inox ha ormai raggiunto una condizione di equilibrio produttivo ed economico, dopo il piano di ristrutturazione partito con l’accordo del 2014. Con la ripresa del mercato dell’acciaio ed il supporto degli strumenti governativi a sostegno del settore – concludono – Ast Terni potrà riconfermarsi una realtà in grado di creare ricchezza anche per lo stesso territorio. Il sottosegretario Alessandra Todde ha riconfermato la strategicità del sito ternano ed il supporto allo sviluppo dell’azienda e l’impegno del Mise nel vigilare sulla vendita di Ast».

Fismic Confsal: «No cessione a chi non vuole valorizzare Ast»

Come spiega il segretario nazionale Fismic Confsal, Giovacchino Olimpieri, «il 30% dei nuovi investimenti sarà utilizzato per sicurezza eambiente». Per Olimpieri «il polo produttivo Ast di Terni rimane strategico per il nostro Paese e per la siderurgia italiana, proprio per questo chiediamo il massimo impegno da parte del governo a vigilare il percorso di vendita. La realtà produttiva dell’Ast non può non continuare ad essere in grado di creare ricchezza e occupazione nel territorio ternano». Ora anche la Fismic attende «il parere del consiglio di supervisione dell’azienda, per poi seguire la vicenda e la possibile vendita al tavolo di confronto presieduto dal Governo». «Non accetteremo – conclude Olimpieri – una cessione a soggetti che non dimostrino di sapere e volere valorizzare il patrimonio industriale del Paese». All’incontro in videoconferenza hanno partecipato anche il segretario nazionale Fismic Confsal, Marco Roselli, e il coordinatore Rsu Fismic Confsal Terni, Marco Bruni.

«Numeri garantiscono prospettive aziendali e industriali»

Il sottosegretario Todde mette in evidenza che «l’azienda si è impegnata a rafforzare il consolidamento e il rafforzamento della sua presenza sul mercato e ad organizzare incontri periodici con le parti sociali per l’analisi dell’andamento dell’accordo. Siamo consapevoli della strategicità del sito di Terni e, come ribadito più volte anche dal ministro Patuanelli, queste produzioni rappresentano un asset di fondamentale importanza per lo sviluppo della città, dell’Umbria e dell’intera nazione. Il Mise e il Governo confermano l’impegno a supportare lo sviluppo dell’azienda attraverso tutti gli strumenti disponibili a nostra disposizione, lavorando – conclude – in sinergia con la Regione Umbria, con il sindaco di Terni e tutte le Istituzioni locali».

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