di PIerluigi Spinelli e Fabrizio Bellini
Pd – Segretario unione comunale Terni e segretario federazione provinciale Terni
Il nuovo governo regionale umbro di centrosinistra ha impresso un’importante e chiara accelerazione al confronto sul futuro del sistema industriale ed energetico locale. Va dato atto alla presidente Proietti e all’assessore De Rebotti e ai sindacati di aver spinto il ministro Urso e il Governo nazionale a convocare, in tempi insolitamente stretti, un vertice al ministero che ha quantomeno chiarito i termini del grave impasse in cui ci si trova, che consiste nella mancanza di un disegno strategico sul contenimento dei costi dell’energia che incide sulla competitività delle acciaierie ternane così come del manifatturiero energivoro italiano.
È questo impasse che fa sì che si replichi continuamente, da oltre due anni, il teatrino dei continui rinvii dell’Accordo di programma e del piano industriale che deve garantire il futuro produttivo e occupazionale della maggiore industria umbra. Quel che fa aumentare la preoccupazione è che, mentre sembra allontanarsi, per ora almeno, la prospettiva del rilancio delle produzioni di acciaio magnetico, rischia di tornare ancora una volta in discussione il futuro a lungo termine dell’area a caldo.
Di fronte a problemi di questa portata, vitali per il futuro di Terni e dell’Umbria, responsabilmente posti con forza dalla nuova giunta regionale e dai sindacati, il compito del Governo nazionale dovrebbe essere quello di definire un quadro strategico per la tutela dei siti nazionali nel contesto europeo, mentre assistiamo, viceversa, al protrarsi della logica del rinvio.
Servirebbe inoltre un protagonismo politico responsabile del governo cittadino, che si segnala viceversa per la consueta agitazione propagandistica e squalificante, indegna della storia e del ruolo nazionale della città di Terni. Un sindaco che rappresenta meno del 5% della città si pone, con la sua sguaiatezza e assenza di credibilità, come un ostacolo ulteriore alla soluzione dei problemi, invece che un rappresentante attivo e propositivo degli interessi della città.
Il Pd ternano è pienamente impegnato a sostenere l’iniziativa dei lavoratori, dei sindacati e della Regione perché si individui rapidamente una via d’uscita da questa situazione di sostanziale stasi, ormai di durata pluriennale, coinvolgendo tutti gli attori nazionali ed europei della politica, delle istituzioni, dell’energia, per assicurare ad Ast e al sistema industriale ternano ed umbro una prospettiva di consolidamento e sviluppo produttivo e occupazionale.