Ast: «Produzione in impennata, sito rimarrà integrato»

Incontro tra i sindacati e l’ad Burelli: volumi ‘importanti’ anche nei prossimi mesi, mancano le materie prime. Le segreterie: «Serve chiarezza sulla vendita»

Condividi questo articolo su

Prosegue il momento positivo, sul fronte della produzione, per l’Ast di Terni, dove nel primo trimestre dell’anno fiscale sono stati registrati «volumi importanti», tendenza «confermata anche per i prossimi mesi». Tanto che l’impennata produttiva ha causato una scarsa reperibilità delle materie prime, a partire dal rottame.

TUTTO SU AST

Cessione, tempi confermati

A dirlo, giovedì pomeriggio alle segreterie territoriali dei metalmeccanici, è stato l’amministratore delegato dell’acciaieria, Massimiliano Burelli, confermando il trend incoraggiante dopo mesi difficili. Inevitabile un confronto sul tema della vendita (o ricerca di una partnership) dello stabilimento, rispetto al quale – riferiscono in una nota Fim, Fiom, Uilm e Ugl – ha confermato il percorso e le tempistiche fin qui emerse (cioè 9/12 mesi). I segretari di categoria hanno chiesto garanzie sul perimetro di vendita e sulle specificità di Ast all’interno della divisione Multi-Truck di ThyssenKrupp. L’ad – riferiscono ancora i sindacati – ha ribadito che «qualsiasi processo si concretizzerà, il perimetro di vendita rimarrà lo stesso e con il processo integrato, con le sue produzioni, così come lo conosciamo oggi».

Le prossime tappe

Nei prossimi mesi si svolgeranno specifici incontri per gestire l’accordo ponte e la fase di transizione «in un momento pandemico che potrebbe tornare complicato, visti gli scenari che si stanno determinando all’interno della nostra regione». Fim, Fiom, Uilm e Ugl ribadiscono che «c’è bisogno di fare chiarezza prima possibile per affrontare le sfide future, anche in ottica delle risorse europee, in virtù delle transizioni tecnologiche e ambientali che inevitabilmente interesseranno il settore siderurgico, dove Ast non può rimanerne fuori». Nota a margine, l’assenza nel comunicato delle firme di Fismic e Usb, effetto anche della contrapposizione a livello nazionale in merito al rinnovo del contratto dei metalmeccanici, che vede le strutture su posizioni diverse e dunque messo in discussione il percorso unitario.

La posizione a sé della Fismic

Successivamente anche la Fismic ha diramato una nota. «L’ingegner Burelli – si legge – ha chiarito che da parte di Thyssenkrupp non c’è nessun
ripensamento sul percorso di vendita di Ast e che rimane invariato sia nella modalità che nelle tempistiche, 9-12 mesi dall’avvio della procedura che avverrà a breve. I dati relativi al primo trimestre sia come produzione che come spedito sono molto positivi e i prossimi mesi del secondo semestre sono in linea con il trimestre precedente». Un piccolo calo di produzione si registra solo «nel settore della produzione dei tubi (Tubificio) causato dal fermo temporaneo da parte delle case automobilistiche dovuto al mancanza di fornitura di microchip e materiale elettronico ma il tutto dovrebbe tornare alla normalità nel giro di qualche settimana». «Abbiamo chiesto all’ingegner Burelli – continua il sindacato – garanzie occupazionali, salariali, di qualità e professionalità nel rispetto delle normative del cambio di appalto. Come Fismic Confsal riteniamo che il Governo Italiano impegni una parte consistente dei fondi del Recovery Fund nelle produzioni ritenute strategiche come quelle di Acciai Speciali Terni e nella transizione ecologica, tecnologica e ambientale». La Fismic Confsal «continuerà a tenere vivo e costante il monitoraggio, con tutti i canali istituzionali e politici, su tutto il percorso della fase della vendita».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli