C’è «forte preoccupazione per il protrarsi della mancanza di volumi degli ultimi mesi, per la contrazione generale dei mercati e l’innalzamento dei costi di produzione e materie prime che hanno portato l’azienda ad un ulteriore fermo produttivo di una settimana». A scriverlo è la rsu di Ast in seguito all’ulteriore aggiornamento odierno in merito alla ripartenza degli impianti: se ne parla a metà gennaio.
TUTTO SU AST
IL PROBLEMA TCT-AST

Le fermate produttive
La rsu di Ast sono state convocate in fretta e furia martedì: da parte loro c’è l’auspicio «che verranno effettuate tutte le iniziative necessarie affinché si torni nei tempi più stretti possibili alla saturazione impiantistica necessaria». Le fermate produttive saranno coperte con la cassa integrazione ordinaria. Garantita la rotazione del personale posto in Cigo. Nel verbale di accordo tra azienda – rappresentata dal direttore di stabilimento Dimitri Menecali e assistita da Confindustria – e la rappresentanza sindacale unitaria c’è anche il trasferimento dei dipendenti Ast alla Tubificio di Terni srl a partire dal 1° gennaio 2023 conservando senza soluzione di continuità le anzianità effettive di servizio e convenzionali maturate al momento del passaggio.
Acciaieria (Forni+Aod+Cc): ripartenza fissata per le 6 del 16 gennaio
Treno a caldo: lunedì 16 alle 6
Lac2, Lac4, Laf4, Laf6, Lba2, Tml2, Tml3, Lpn2: lunedì 16 alle 6
Lac10 e laminatoi a freddo: martedì 17 alle 6
Ba3: fermo tutto gennaio
Centro di finitura: mercoledì 18 alle 6
Società delle fucine – colaggio: mercoledì 11 alle 6
Società delle fucine – trattamenti e meccanica: lunedì 2 alle 6
Società delle fucine – fucinatura: lunedì 16 alle 6
Tubificio: giovedì 5 alle 6