Ast, sindacati in pressing sui test sierologici

Incontro con Burelli: preoccupazione per la produzione, chiesti altri interventi per diminuire il pericolo di contagio da Covid-19

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di F.L.

Un maggio che, per effetto delle fermate di marzo e aprile, si attesterà sulle 84 mila tonnellate di fuso (anche se molto dipenderà anche dalle nuove disposizioni governative relative alla fase 2), un giugno che si prospetta un’incognita, con un allarme più forte per il Tubificio: questo al momento lo scenario che si vive all’Ast di Terni, stando a quanto giovedì mattina ha riferito alle segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb l’amministratore delegato dell’acciaieria, Massimiliano Burelli. Un quadro rispetto al quale i sindacati esprimono in modo unitario «grande preoccupazione in termini produttivi e di sostenibilità economica aziendale» e a cui si aggiungono le criticità dovute alle misure di contenimento del contagio da coronavirus. «Facciamo test sierologici ai dipendenti» è stata la richiesta avanzata dagli stessi sindacati, ma su questo l’azienda starebbe attendendo indicazioni più precise sull’attendibilità da parte dell’Istituto sanitario nazionale.

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Messaggio anche a ThyssenKrupp e politica

In una nota successiva all’incontro le sei organizzazioni «pur ribadendo il lavoro svolto dal comitato di emergenza, che deve continuare per le problematiche attuali e future», hanno evidenziato che «si deve ancora migliorare fattivamente la gestione degli spazi comuni e di tutte quelle situazioni che creano disagio ai lavoratori», reiterando come detto la proposta dei test sierologi «come aspetto determinante per diminuire il pericolo di contagio per tutti i dipendenti, passando rapidamente alla fase operativa». Le sigle sindacali sostengono che «in una situazione come quella che stiamo attraversando il management debba mettere in campo tutte le azioni necessarie alla tutela del salario, del mantenimento degli assetti produttivi e occupazionali, con percorsi che devono traguardare questi obbiettivi, visto anche il probabile proseguimento del distanziamento sociale, vanno individuate modalità che possano favorire il confronto con tutti i lavoratori». Il tutto, continuano, in considerazione «degli sforzi e sacrifici che fino ad oggi tutti i lavoratori e lavoratrici hanno messo in campo per la salvaguardia del sito». Inoltre secondo le organizzazioni sindacali «la multinazionale tedesca, rispetto a tale situazione, deve assumersi la responsabilità e la garanzia di quanto detto sopra, con azioni mirate nella politica commerciale, favorendo le produzioni di Ast unica produttrice di inox oggi presente in ThyssenKrupp». «Una seria politica industriale nazionale – concludono – deve garantire la strategicità del sito e le sue produzioni di eccellenza, accompagnata da serie politiche europee che non penalizzino Terni, l’Umbria e l’intero sistema Paese Italia».

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Allarme Tubificio

Le segreterie hanno appreso all’incontro con Burelli che nel mese di maggio, rispetto alle tonnellate di fuso da produrre, ci sarà una fermata della linea Cco7 dal 1° al 4 maggio e dal 21 maggio al 1° giugno, mentre per quanto riguarda il Tubificio – che risente fortemente del crollo del mercato dell’auto, che nel 2020 secondo le stime si attesterà tra il 30 e il 50% – per le linee hf 1,2,3 la turnistica passerà da 15 a 10 turni. La rsu provvederà nelle prossime ore a richiedere un incontro alla direzione aziendale.

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