Ast: verso l’ok dell’Ue. A breve la firma dell’accordo di programma

Martedì incontro al ministero, la svolta attesa entro gli inizi del 2024

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Si va verso l’ok definitivo dalla dg Competition della Commissione europea alla richiesta di accesso ai fondi Pnrr per Acciai Speciali Terni, con la firma dell’accordo di programma attesa tra fine 2023 e inizio 2024: è quanto emerso, stando alle prime informazioni da fonti sindacali, al tavolo di martedì mattina al ministero delle Imprese e del Made in Italy con i sindacati. Dopo gli evidenti ritardi, la chiusura sembra dunque davvero vicina, stando alle rassicurazioni giunte al tavolo ministeriale. In settimana sono attesi un paio di incontri decisivi, sul tema dei finanziamenti, con Invitalia.

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La Uilm: «Basta ritardi»

«Nell’incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy ci è stato confermato il completamento della procedura europea per la richiesta dell’approvazione dei finanziamenti ‘hard to abat’ e che dovrebbe arrivare entro dieci giorni la decisione definitiva. Auspichiamo che la tempistica indicata dal Mimit per la definizione del contratto di sviluppo e la firma dell’accordo di programma di Terni, entro il mese di gennaio 2024, venga confermata». Così il segretario nazionale della Uilm Guglielmo Gambardella e quello locale di Terni, Simone Lucchetti. Che aggiungono: «Stiamo parlando di un investimento complessivo di un miliardo di euro tra fondi pubblici e privati. Riteniamo che il rinvio del rilancio industriale ed occupazionale di Ast Terni sia durato fin troppo per un’azienda che deve competere in un mercato difficile come quello dell’acciaio. Ci auguriamo che l’approvazione da parte dell’Unione europea del finanziamento previsto per la realizzazione del piano industriale di Acciai Speciali Terni, non ritardi per questioni burocratiche. Abbiamo accolto positivamente che Arvedi stia già anticipando il lavoro di adeguamento del piano secondo le prescrizioni richieste dall’Ue. Ora è necessario confrontarci quanto prima con l’azienda – concludono Gambardella e Lucchetti – per discutere su un piano industriale definitivo, di cui conosciamo solo le linee guida, per conoscere nel dettaglio investimenti, nuovi impianti, volumi produttivi e livelli occupazionali».

La Fismic: «Poche novità, l’attenzione resta massima»

Per il segretario della Fismic locale, Giovacchino Olimpieri, «l’incontro è stato soprattutto informativo e di aggiornamento del percorso che si sta sviluppando tra azienda, ministero e soprattutto a livello europeo. Al momento non ci sono novità sostanziali rispetto a ciò che sapevamo. L’unica novità di rilievo è che i percorsi sono partiti e quindi in itinere. E dovrebbero completarsi complessivamente fra la fine del 2023 e metà gennaio del 2024. Come sindacati abbiamo rappresentato le preoccupazioni e la richiesta di maggiori certezze. La sottosegretaria Bergamotto ha assicurato che, se ci saranno novità sostanziali, verrà riconvocato un tavolo con tutti i soggetti interessati per definire meglio il percorso e ciò avverrà entro metà dicembre. Speriamo che questo sia l’ultimo rinvio che ci troviamo a dover commentare. Ora inizieremo da subito gli incontri con l’azienda per entrare nel dettaglio del piano industriale».

Il punto di Fiom, Fim e Uilm: «Discutere subito il piano industriale»

A seguire, Fiom, Fim e Uilm hanno diffuso una nora unitaria in cui spiegano che «l’incontro mirava a fornire aggiornamenti sull’avanzamento della discussione in merito all’accordo di programma. A tal proposito – osservano – il Mimit ci ha informati che la discussione in Commissione europea circa i fondi destinati alle aziende ‘hard to abate’, interessate all’uso di combustibili a idrogeno, è arrivata alla fine e pertanto si potrebbe arrivare alla stipula dell’accordo di programma con le istituzioni interessate a fine dicembre-primi di gennaio. A quel punto Ast potrà utilizzare, con la partecipazione di Invitalia e tramite i fondi europei, la realizzazione in toto dell’investimento previsto di 1 miliardo di euro. La discussione in questione – spiegano Fiom, Fim e Uilm – nelle prossime settimane sarà certificata con il via libera della Commissione europea. I rallentamenti al percorso di finanziamento sono stati dovuti alle modifiche delle modalità di accesso alle risorse destinate ‘hard to abate’. Tra le condizioni poste dalla Comunità europea: gli impianti devono essere predisposti ad utilizzare idrogeno al 100%; ottenere efficientamento del 20% sui prodotti finali. L’accordo di programma, che nelle prossime settimane vedrà ulteriori tavoli tecnici tra i firmatari per essere definito, conterrà quindi misure ‘hard to abate’, contratto di sviluppo, piano ambientale». Per i tre sindacati «è sicuramente positivo lo sblocco dei finanziamenti che possano portare a compimento gli investimenti ma va purtroppo denunciato che a tutt’oggi non conosciamo nessun elemento di dettaglio del piano industriale che chiediamo fin d’ora sia parte integrante dell’accordo di programma, dopo la discussione con il sindacato. Invieremo ufficialmente richiesta di incontro all’azienda già nella giornata di oggi, con all’ordine del giorno la discussione del piano industriale. Chiederemo che il Mimit sia garante della trattativa e che l’eventuale accordo sindacale sia parte integrante dell’accordo di programma tra le istituzioni firmatarie».

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