Una situazione che si pensava risolta sei mesi fa, con la sostituzione dei tre medici di medicina generale andati in pensione, con altrettanti professionisti. Invece dal 31 dicembre prossimo, i territori di Avigliano Umbro e Montecastrilli rischiano di perdere un altro ‘pezzo’ sanitario e per questo numerosi cittadini dei due comuni, hanno inteso prendere ‘carta e penna’ e scrivere un’accorata lettera alla presidente della Regione Donatella Tesei, all’assessore regionale alla salute Luca Coletto, alla Usl Umbria 2 e ai due sindaci interessati.
La questione
In sostanza i cittadini, ricordando le vicissitudini del passato «risolte egregiamente grazie all’intervento della Usl Umbria 2 e degli enti locali», piombano su un’attualità che parla di uno dei tre medici operativi – una dottoressa che segue circa 1.500 mutuati – ‘in partenza’ dal 1° gennaio perché legata ad un incarico semestrale e quindi in scadenza. «Si tratta di provvedimenti che vanno contro ogni logica morale e sanitaria, lasciando spazio a paure ed anche a ricorsi al Tar». La domanda che i cittadini aviglianesi e montecastrillesi si pongono è: «Perché aver affidato 1.500 mutuati, creando così un rapporto di fiducia medico-paziente, attivando in molti casi percorsi medici importanti per i pazienti più fragili, con patologie anche serie?». In sostanza, dopo sei mesi di ‘ricostruzione’ – pienamente soddisfacente a giudicare dal tono della missiva – ora si rischia di tornare da capo perché gli incarichi temporanei questo prevedono: ovvero lo stop anche quando si è intrapreso un percorso virtuoso. «Ben vengano nuovi medici di base nelle zone carenti – scrivono i cittadini -. Devono però essere provvedimenti definitivi, stabili e non incarichi di sei mesi per poi ritrovarsi con gli stessi problemi». La richiesta è chiara: confermare tutto così com’è, ovvero una situazione oggi – e finalmente – caratterizzata da «equilibrio e stabilità».