Fere, stadio e ‘scambi’: dibattito acceso

Ternana, Bandecchi vuole i permessi per una clinica per realizzare il nuovo impianto dopo l’input di Melasecche. De Luca: «Barricate per difendere sanità pubblica»

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L’assessore regionale Enrico Melasecche ‘chiama’ a suo modo, il presidente della Ternana Stefano Bandecchi legge e ci mette un paio d’ore a rispondere. Comunicato del primo, video del secondo via Instagram e carte in tavola pubbliche: «Cosa voglio in cambio per fare lo stadio nuovo? I permessi per una clinica. La Regione dovrebbe saperlo». Ennesima puntata di una lunga partita. Nel contempo fioccano le reazioni.

MELASECCHE E L’INPUT PER BANDECCHI

La replica: «Lo faccio io, ma in questo modo»

Due persone che di certo non fanno fatica a parlare, tutt’altro. Ed ecco il risultato: «Il rapporto più difficile – la premessa dell’imprenditore livornese – lo riesco ad avere con l’Umbria. Faccio un ragionamento semplice, so che qualche assessore regionale – Melasecche non viene nominato, seppur i due si conoscano – si domanda cosa voglio e non voglio: onestamente non so bene di cosa si sta parlando. Ho detto che lo stadio di Terni lo posso costruire per intero e senza chiacchiere, nuovo e moderno. In cambio? Come dice la legge Stadi si possono fare operazioni di carattere commerciale. Voglio i permessi per una clinica di altissimo livello dove si possa fare ricerca scientifica e curare pazienti che arrivano dall’Umbria e da tutta Itaia creando 250 posti di lavoro in città, tutti qualificati e dando qualcosa di diverso. Facendo diventare l’Umbria una realtà di eccellenza in ambito sanitario. Niente di particolare, è scritto nella legge. Lo stadio va donato al Comune dopo averlo gestito per un tot. anni con la Ternana e può essere fatto in cambio di una clinica. Con 100 posti letto siamo tutti a posto. La Regione – la chiusura – lo dovrebbe sapere benissimo, sembra che tutte le volte chiacchiero arabo. Ora ho parlato in italiano. Se me la danno faccio lo stadio, altrimenti gioco con la Ternana e vado a farlo a Londra». La sensazione è che la storia sarà lunga. Per ora schermaglie e poco altro.

NEL CONTEMPO SI BISTICCIA SULL’ACQUA

Thomas De Luca

De Luca (M5): «Non condivido nulla di ciò che dice. Ma difendo la sua sincerità»

Il tema interessa e non poco. A livello politico soprattutto: «Bandecchi è l’unico credibile. A tutti coloro – il commento di Thomas De Luca, consigliere regionale M5S – che in queste ore si stanno stracciando le vesti per le dichiarazioni del presidente della Ternana, che ha spiegato la sua intenzione di investire sullo stadio della Ternana in cambio dell’autorizzazione da parte della Regione di una clinica privata, posso solo dire: ipocriti! Non condivido nulla, in alcun modo, di ciò che dice Bandecchi e sono pronto a fare le barricate per difendere la sanità pubblica. Ma di fronte a tanti ‘sepolcri imbiancati’ apprezzo e difendo la sua sincerità. Quello che davvero dovrebbe far riflettere i cittadini umbri, quello che dovrebbero chiedersi è: per uno che dice le cose come stanno quanti sono coloro che non lo fanno? Quando ci avete visto fare ‘opposizione urlata’, pretendere chiarezza, batterci per la trasparenza di fronte ad ogni progetto, non riuscivate spesso a capire. Ecco ora potete farlo. Ricordatevi le parole del presidente della Ternana. Pretendere la stessa chiarezza è un dovere. Se ci fosse stata la stessa chiarezza vent’anni fa avremmo il polo d’incenerimento? Probabilmente sì o forse no. Saperlo prima è il sale della democrazia. Questa deve essere la normalità. Io voglio sapere da cittadino cosa c’è dietro ad un investimento, calcolare costi e benefici, lasciando da parte gli imbonitori politici. Discutere intorno ad un progetto con maturità e consapevolezza. Ci vuole una legge regionale – chiude De Luca – sulla trasparenza e sui conflitti d’interesse, sui finanziamenti. Io, da cittadino, pretendo di sapere chi c’è dietro alla politica, dietro a chi decide il mio futuro».

BANDECCHI E L’INTERESSE PER LE CELLULE STAMINALI: MODIFICATO STATUTO PER INGRESSI

Lorenzo Carletti

«Dalle parole di Bandecchi emergono aspetti pericolosi»

Tra gli interventi sull’argomento c’è anche quello di Lorenzo Carletti della federazione di Terni del Partito di rifondazione comunista: «Dalle dichiarazioni di Stefano Bandecchi, presidente della Ternana Calcio, relative alla costruzione di una clinica privata in cambio del nuovo stadio, emergono aspetti pericolosi. Il primo: utilizzare la leva identitaria ed emotiva per ingenerare e manipolare una forte aspettativa nell’opinione pubblica e nel popolo rosso verde, così da alimentare la pressione verso la politica. La seconda: il fatto che sia un imprenditore privato, non ternano, ad avanzare una ipotesi di modello di sviluppo del territorio, ad individuare gli asset strategici e gli investimenti per determinare occupazione ad alta specializzazione, condivisibile o meno che sia, contribuisce a conclamare l’inerzia di una classe politica cittadina che non sa come dar corpo alla ripartenza economica, che non ha idea di futuro e visione d’intervento. Barattare il progetto del nuovo stadio con la concessione per la costruzione di una clinica privata va nella direzione opposta a quella che la pandemia ha indicato come unica via sostenibile: ripristinare presidi di sanità pubblica dal carattere efficiente, gratuito ed universale. Abbiamo avuto nel territorio una grande possibilità in campo medico, il laboratorio di ricerca scientifica sulle nanotecnologie del Prof. Kenny, gia allora integrata con l’Università di medicina ed il polo ospedaliero, ovviamente svanito a causa di un amministrazione (locale e regionale) che al tempo si girò dall’altra parte, incapace di vedere oltre le proprie riservatissime prerogative. Con i salvifici privati abbiamo già dato con l’acciaieria, con gli inceneritori, ed ora forse con la sanità privata. Perchè un privato che intende agire in assenza di una visione politica concreta e di una chiara pianificazione strategica a controllo pubblico si muove esclusivamente in ragione della profittabilità, e come sempre, scarica alla fine sulla comunità cittadina costi enormi. Si vuole costruire il nuovo stadio di proprietà? Che sia. Ma giù le mani dal Libero Liberati, che deve continuare ad essere patrimonio di Terni e dei ternani. Così come non si può accettare nessuna ulteriore infiltrazione predatoria nel settore della sanità. Con buona pace di tutti i celebranti che confondono l’affarismo con la filantropia. La passione – chiude – non è merce di scambio. La città non è terra di conquista».

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