di Francesca Torricelli
«I clienti se la stanno prendendo con noi, alxuni ci etichettano come poco seri. Come se tutto questo dipendesse da noi». Hanno il dente avvelenato le due strutture termali umbre accreditate dal Mise alle quali i cittadini potevano rivolgersi per richiedere il ‘Bonus Terme’. Entrambe le strutture – ‘Bagni Triponzo’ a Cerreto di Spoleto e ‘Cure inalatorie Thermae e Salute’ a Terni – però, non hanno potuto effettuare nessuna prenotazione poiché non sono riusciti ad accedere alla piattaforma di Invitalia per motivi a loro sconosciuti. Ad umbriaOn raccontano cosa è successo.
‘Errore applicativo’
«Nei giorni 8 e 9 novembre, a causa di un ‘errore applicativo’ che dipendeva dal portale Invitalia – raccontano allo stesso modo da entrambe le strutture -, non siamo riusciti ad avere accesso alla sezione di prenotazione del ‘Bonus Terme’. La piattaforma di prenotazione predisposta e gestita da Invitalia l’8 novembre ha manifestato i primi disagi, tanto che la stessa Invitalia ha dovuto sospenderne l’accesso a causa degli oggettivi malfunzionamenti. Il giorno successivo, però, si sono comunque manifestati gli stessi problemi: il messaggio ‘errore applicativo’ che ci compariva in fase di accesso al sistema, a quanto pare non solo a noi, ha continuano ad impedire qualsiasi operazione di prenotazione sulla piattaforma stessa. Per questo motivo tutte le richieste che ci sono state inviate non hanno avuto possibilità di ottenere il bonus».
‘Bagni Triponzo’
Riccardo Modestia, uno dei gestori del complesso ‘Bagni Triponzo’, racconta che «a nulla sono servite le nostre numerose richieste di assistenza telefonica inoltrate al call center dedicato. Abbiamo aperto ben 2 ticket per segnalare con foto la persistenza delle anomalie, per i quali, ancora oggi, non risulta esserci pervenuta alcuna risposta ufficiale. Prima dell’8 novembre abbiamo verificato la corretta funzionalità di tutte le nostre risorse interne, abbiamo condotto test di accesso alla piattaforma per validare la correttezza delle operazioni e quindi la certezza della conseguente autorizzazione a condurre le operazioni di prenotazione sulla piattaforma di Invitalia. Allora perchè i tecnici informatici di Invitalia che certamente monitoravano la situazione, rilevando il mancato accesso di alcune strutture, anche dopo 2 ore dall’avvio della procedura di prenotazione non sono intervenuti? Perché si è deciso di lasciar correre tutti meno qualcuno? Questo bonus avrebbe dovuto supportare le strutture più piccole, quelle che stanno subendo di più la crisi di questi ultimi due anni. Invece, a quanto pare e non si capisce perché, non ha fatto altro che agevolare le grandi strutture. Come si dice: ‘a pensar male…’».
‘Cure inalatorie Thermae e Salute’
«I clienti da giorni ci chiamano per protestare. Ci dicono che li abbiamo presi in giro promettendo cose che non siamo stati in grado di mantenere solo per accaparrarci clientela. Ma non sanno che purtroppo tutto questo non dipende da noi». I titolari di ‘Cure inalatorie Thermae e Salute’ a Terni parlano di «un grosso danno d’immagine». I clienti, purtroppo, «non sanno quanto lavoro c’è stato dietro a tutto questo, avevamo più di una postazione nelle quali per entrambe le giornate abbiamo tentato l’accesso alla piattaforma, ma non c’è stato niente da fare. Anche noi abbiamo inviato più di una segnalazione dell’errore, ma nessuno ci ha mai risposto. Il tutto è stato gestito male all’origine, il bonus avrebbe dovuto dare la possibilità di accesso al servizio alle persone che normalmente non possono per vari motivi e dare direttamente a loro il compito di richiedere il bonus, come si è fatto per altri servizi. Poi, una volta ottenuto, avrebbero potuto scegliere la struttura dove utilizzarlo. Così è stato solo un caos a danno delle strutture e dei clienti».