di Giovanni Cardarello
Centrato il primo colpo, l’ingaggio di Tumbarello, svincolato dalla Lucchese, un colpo che di fatto sistema il centrocampo, il primo calciomercato del Perugia nell’era Faroni si orienta adesso in due direzioni ben definite. In primo luogo, sistemare le corsie esterne della difesa, ruoli decisivi sia nel 4-3-3 che nell’ipotetico 3-5-2 e passare poi al reparto offensivo. Tutte operazioni che però, per essere finanziate, hanno bisogno di un’operazione corposa in uscita.
E il nome per farlo, così come nelle ultime due sessioni di mercato, è uno e uno solo: quello di Alessandro Seghetti, seconda punta classe 2004 e contratto in scadenza al 30 giugno 2026, valore di mercato stimato sui 200 mila euro. Seghetti, che nelle due precedenti stagioni di serie C è stato considerato il fiore all’occhiello della rosa, nel tempo ha pagato infortuni muscolari ed anche il tourbillon di tecnici che ha costellato l’ultimo anno del Grifo. Da qui il calo del suo valore di mercato – circa il 50% – ed anche una flessione nelle prestazioni. Tutti fattori che ne hanno rallentato il prolungamento del contratto e che, giunti a fine stagione, lo pongono giocoforza sul mercato. Il mancato rinnovo a sette mesi dalla possibilità di firmare a zero per altri club, possibilità che diventa sostanza dal 1° febbraio 2026, obbliga il ds Meluso a cercare un acquirente.
Se poi aggiungiamo che l’ingresso di soldi freschi permette altre operazioni, il gioco è fatto. La cessione di Seghetti ormai certa – su di lui hanno preso informazioni Modena, Reggiana e Casertana – è la ‘mossa del cavallo’ per completare una rosa che mister Cangelosi ritiene, se ben allenata, comunque già all’altezza di una serie C di livello e che, con alcuni innesti funzionali, può dire la sua.
Soprattutto se il girone B della stagione 2025/2026 è quello che si profila, ovvero senza grandi big e senza retrocesse dalla serie B. Tornando alla questione calciomercato, come riporta ‘Il Messaggero Umbria‘, i colpi da piazzare sono essenzialmente tre. I già accennati due esterni di difesa, uno potrebbe essere l’ex Di Noia che pur essendo un mediano è adattabilissimo al contesto, e un esterno d’attacco, il nome caldo è Crinelli del Gubbio sul quale però c’è anche l’Arezzo. E poi c’è il tema attacco dove accanto ai confermatissimi Montevago, Matos e Kanoutè occorre affiancare il sostituto di Seghetti, possibilmente una punta centrale di rendimento da pescare sul versante degli svincolati.
Qui le idee non mancano e vanno dai due bomber attempati, ma di rendimento, come Dionisi e Paloschi, ad attaccanti visti fra serie B e C ma che per vari motivi sono fermi ai box. Parliamo nello specifico di Marcello Trotta, classe 1992 svincolato dal fallimento della Turris e sui cui punta forte l’ambizioso L’Aquila di Pochesci, Alex Rolfini, classe 1996 e un’ottima stagione a Vicenza prima dell’infortunio e della rescissione consensuale. E poi la ‘suggestione’ Falcinelli dove però l’ingaggio è un fattore particolarmente complesso da gestire. Per non tacere, in chiusura, dei possibili colpi alla Joselito: su tutti il giovane attaccante italo-uruguayano del River Plate de Montevideo Inti Lopez, classe 2005 e Ivo Mammini, classe 2003 del Gimnasia y Esgrima La Plata.