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Home » Canile di Perugia: «Fare in fretta»

Canile di Perugia: «Fare in fretta»

di Lucina Paternesi
10 Ottobre 2017
in Attualità, Dal territorio
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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«La buona notizia è che finalmente abbiamo una tempistica ufficiale. Ora però serve una data certa di inizio e di fine lavori».

Le gabbie dei cani

Tempi certi Da anni gli interventi di riqualificazione del canile attendono di essere messi in atto dopo il blitz del 2013 all’interno delle strutture di Collestrada, ora però sembra che la pratica abbia finalmente subito un’accelerazione come certificano le affermazioni della consigliera Angela Leonardi, presidente della consulta degli animali. Entro il 2017, dunque, partiranno i lavori di risanamento. «Accogliamo questa buona notizia – spiega Graziella Gori, presidente Lav Perugia – perché è una buona notizia a tutti gli effetti sapere che finalmente, dopo 4 anni, si metterà mano al canile. Non possiamo però non notare che mancano ancora le date di avvio e di chiusura dei lavori, sappiamo bene come vanno queste cose, si iniziano i lavori e poi non si finiscono mai, soprattutto quando si tratta di cantieri pubblici. Quindi per plaudire l’impegno di questa amministrazione attendiamo atti concreti».

Canile lager Quello che è certo, però, assicura la Gori, è che questa amministrazione si è dimostrata molto reattiva alle denunce sulle condizioni degli animali non solo al canile, ma anche al laghetto di pian di Massiano, al bosco didattico, alle colonie feline presenti sul territorio. «Crediamo però – prosegue la Gori – che le foto apparse anni fa sui giornali e le testimonianze di chi al canile fa visita spesso non possano che confermare le condizioni poco salubri per gli animali ospitati. Quando denunciamo scarsa igiene o situazioni di degrado per cani e gatti lo facciamo sempre con dati e documenti alla mano. Vorrei chiedere alla consigliera Leonardi di fare un passo indietro e tornare con la memoria a quelle foto uscite sui giornali quattro anni fa. Abbiamo parlato di ‘canile lager’ non certo per strumentalizzare e creare polemica, quanto piuttosto per avviare quel percorso che poi effettivamente portò alla delibera contenente la variante al piano regolatore che, finalmente, sbloccò il progetto di riqualificazione e risanamento della struttura».

La struttura di Collestrada

I soldi Lungi dal fare polemiche sui soldi che saranno investiti – 150 mila euro a fronte dei 350 previsti nella delibera del 2014 – la Gori ricorda come nel tempo la Lav abbia dato indicazioni per fare piccoli interventi che avrebbero migliorato le condizioni di vita degli ospiti. «Non vogliamo una villa con piscina per quei poveri animali – dice  – abbiamo semplicemente dato i nostri suggerimenti per spendere bene il denaro a disposizione. Chiediamo che i cani malati siano tenuti separati da quelli sani, stanze per la quarantena, migliori condizioni igieniche come previsto dalla legge, gabbie di cattura a norma. Tutte cose che, ad oggi, non sono presenti. Non siamo mai andati contro chi gestisce questa struttura né tantomeno contro le amministrazioni comunali, ma siamo preoccupati: l’inverno è alle porte, ci sarà freddo e entrerà l’acqua a peggiorare le già scarse condizioni igieniche del canile. Speriamo che ora con questi interventi finalmente si possa arrivare a una autorizzazione sanitaria della Asl definitiva». Nel frattempo, però, come saranno gestiti gli animali durante i lavori? Dove saranno ospitati?

Parco del riposo Infine il cimitero per gli animali. «Quello è un progetto che così come proposto non ci piace. – conclude la Gori – Il parco del riposo non può essere un luogo in cui solo chi può permetterselo potrà avere un luogo dove seppellire il proprio amico a quattro zampe. Credo che tutti gli animali abbiano diritto a una degna sepoltura, anche e soprattutto chi, in vita, è stato meno fortunato. L’idea poi di realizzarlo all’interno del rifugio è sbagliata – dice – quello è un terreno a rischio esondazione». Intanto in attesa che questo progetto prenda corpo si continua a ‘congelare’ i cadaveri dei cani passati a miglior vita nel frigorifero dell’Enpa, mentre a occuparsi dello smaltimento è poi una ditta specializzata.

Fuori dalla politica, a tutti i costi, la Lav ci tiene a precisare la propria posizione di trasversalità rispetto alle ideologie di partito. «Non vogliamo che le nostre denunce vengano strumentalizzate e prendano un colore politico. Siamo ben lontani dalle diatribe tra ex maggioranza-attuale opposizione e amministrazione comunale, a noi interessa solo che gli animali stiano bene e vengano loro garantiti dei diritti», spiega. Mentre a spostare il discorso sulla politica sono i consiglieri di opposizione Emanuela Mori e Nilo Arcudi. «Segnaliamo che, al contrario dei toni trionfalistici della Consigliera Leonardi, l’attuale amministrazione non contribuisce per un solo euro all’intervento che verrà realizzato, finanziato totalmente con risorse della Regione ottenute dalla precedente amministrazione. Peraltro per completare un progetto approvato dal Consiglio Comunale nel marzo del 2014 l’amministrazione ci ha messo ben tre anni e mezzo. Sarebbe stato meglio che la Consigliera Leonardi avesse avuto un profilo basso rispetto ad una vicenda in cui non si ha nessun merito, ma anzi solo la responsabilità di un così grave ritardo».

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